mercoledì, 27 Novembre 2024
L’aviazione fa i conti con la guerra
Ripartono le consegne dei Boeing 787 Dreamliner: a ricevere il primo esemplare “post pandemia” è la compagnia tedesca Lufthansa, che ne riceverà altri 31 per proseguire il programma di modernizzazione della flotta guardando alla riduzione di emissioni.
Diventando operatore del B-787 il vettore tedesco si unisce a quasi 50 linee aeree in tutto il mondo e come le concorrenti potrà aprire nuove rotte proponendo viaggi più confortevoli ai suoi clienti. Si stima che la sostituzione di aeromobili datati con i 787, dal 2011 in poi abbia consentito una riduzione delle emissioni di anidride carbonica in tutto il mondo pari a oltre 62 miliardi di tonnellate.
Dalla sua entrata in servizio la famiglia 787, ovvero l’aeroplano in tutte le sue versioni, è stata utilizzata su più di 325 nuove rotte senza scalo in tutto il mondo, comprese circa 50 aperte dal 2020. La variante -9 può trasportare 296 passeggeri fino a oltre 14.000 km, offrendo la tipica configurazione a due classi.
«Con il Boeing 787 stiamo introducendo un tipo di aereo moderno e uno degli aeromobili a lungo raggio più efficienti in termini di consumo di carburante nella nostra flotta» ha affermato Jens Ritter, ceo di Lufthansa Airlines. «Ciò ci consentirà di ridurre ulteriormente in modo significativo le emissioni. Questo aereo è sostenibile e offre ai clienti un’esperienza di volo di primo livello».
Stan Deal, presidente e ceo di Boeing Commercial Airplanes, ha dichiarato: «La consegna odierna al Gruppo Lufthansa rappresenta una pietra miliare per entrambe le aziende, poiché con questo velivolo riprendiamo le consegne dei 787 in Europa e consegniamo a Lufthansa il suo primo esemplare. Sono lieto di vedere Lufthansa unirsi a un gruppo crescente di compagnie aeree che gestiscono l’aereo bimotore più potente del settore, con un’efficienza senza pari e un enorme appeal per i passeggeri».
Oltre ai 32 B-787 Dreamliner ordinati, il Gruppo Lufthansa ha avanzato richiesta per 20 aerei passeggeri B-777-9 e ha recentemente effettuato un ordine per sette dei nuovi 777-8 Cargo.
Per l’Italia è un’ottima notizia, in quanto parte della fusoliera del Dreamliner viene costruita presso lo stabilimento Leonardo di Grottaglie, che così riprende l’attività dopo un periodo difficile, così come possono riprendere le consegne di parti e componenti da parte dei fornitori italiani, taluni produttori di parti considerate critiche.
La situazione geopolitica attuale, e in particolare la guerra russo-ucraina, sta producendo effetti che si ripercuoteranno sull’industria per decenni, tanto, infatti, dura la vita operativa di un moderno aeromobile. Dopo la nazionalizzazione di decine di realtà della metalmeccanica, il 30 agosto il direttore di Aeroflot, la compagnia di bandiera russa, ha confermato che entro l’anno saranno confermati all’industria aeronautica nazionale ordini per 300 velivoli commerciali di esclusiva produzione interna, dalla struttura ai motori, fino alla strumentazione.
Un pre-ordine con le specifiche degli aeroplani necessari era stato inoltrato all’inizio dell’estate al consorzio delle imprese aeronautiche e spaziali russe, la United Aircraft Corporation (UAC), all’interno della quale sono confluiti tutti gli storici “Okb”, ovvero gli uffici di ingegneria. L’ordine consisterà principalmente in velivoli regionali Sukhoi Superjet 100, azienda presente anche a Venezia Tessera, e Irkut MC-21 del tipo a corridoio singolo destinati al corto e medio raggio. Aeroflot ha anche ordinato una quantità non specificata di Tupolev Tu-204.
Secondo Sergei Chemezov, amministratore delegato del consorzio Uac, 110 aeromobili di vario tipo saranno consegnati entro il 2025, prevedendo di aumentare ulteriormente i tassi di produzione attuali fino ad arrivare a 500 aeromobili entro il 2030. Ma i modelli SSJ100 ed MC-21 hanno componenti occidentali, come i motori Pratt&Whitney Canada, che le sanzioni stanno bloccando.
Dunque, se prima si parlava di una consegna ritardata tra uno e due anni, ora a Mosca si sta discutendo di modifiche profonde con parti fornite anche dalla Cina. E questo potrebbe pregiudicare la possibilità degli aeroplani di operare su rotte occidentali.