giovedì, 28 Novembre 2024
Le divise urbane fra eleganza atletica e sport high tech
Scultorei atletici e sportivi, così i brand del segmento sportswear si immaginano l’uomo e la donna contemporanei, e anche quando l’approccio diviene più rilassato resta comunque alta la vocazione al benessere e alla cura di sé e del proprio corpo.
Quando si fa sport, si genera energia, movimento, eppure etimologicamente la parola porta principalmente un significato di divertimento, una espressione ideale e culturale che sottolinea quanto sport e abbigliamento sportivo non siano solo una attività o una possibilità nello stile di vita ma una forte congiunzione con tutto quello che riguarda il tempo libero ed anche il gioioso relax.
La parola ‘athleisure’ – commistione tra attività atletica e tempo libero – coniata dagli stilisti e dai marchi del lusso per entrare di diritto nel comparto delle divise atletiche serve anche come password per espanderne la versatilità e le applicazioni, affrancando definitivamente questo segmento del guardaroba dalle palestre e dalla sola attività sportiva.
La crescente predilezione da parte dei consumatori per i brand più casual e adattabili a una vita moderna concreta, dagli spostamenti urbani al lavoro, l’ora di pranzo e dell’aperitivo, fino al comfort di poter usare in modo trasversale il capo preferito e performante (nel calendario degli impegni urbani ed anche in vacanza), ha fatto impennare le collaborazioni tra i marchi sportivi e quelli del lusso, un binomio che porta vantaggi reciproci.
I primi ricevono una spinta verso l’alta moda e lo stile hype, quello che fa sognare e del momento; ai secondi arriva una iniezione di modernità, grazie al costante monitoraggio del gusto giovanile e informale e all’ingresso di stilisti giovani consapevoli dei nuovi stili di vita e delle nuove tendenze, spesso legati alle ultime avanguardie e tecnologie.
E quindi qual è questa divisa dell’uomo e della donna contemporanei in cui comodità, stile e funzione si incontrano e si influenzano, dove i capi sono tecnici, multifunzionali, versatili e gender-neutral con una attitudine casual-sportiva che si fa sempre più lussuosa?
Due dei marchi più seguiti, non solo come immagine moda ma vero e proprio lifestyle, Diesel e Philipp Plein, rappresentanti dei due poli del lusso, più democratico l’uno e più esclusivo l’altro, hanno pensato bene di lanciare o rilanciare due linee precise in tale direzione, Diesel Sport e Plein Sport, due mondi (dal dna ribelle e irriverente) aperti alla creazione di nuovi linguaggi ed estetiche di prodotto e stile di vita, perché no, fisica e digitale.
Diesel Sport racchiude una sorta di equilibrio tra fitness e tempo libero, alimentato sia da un’ispirazione atletica che da un approccio rilassato. Questa nuova linea dinamica di athleisure rappresenta una possibilità di espandere il business seguendo le passioni e le espressioni del sé di ognuno. La stagione calda segna la prima edizione ufficiale, ispirata al vintage sportivo e agli archivi Diesel, rieditati con il color-blocking e un’audace palette primaria, i loghi ripetuti come leitmotiv e un’immagine d’insieme che ricorda le grintose estetiche degli anni Novanta e dei primi Duemila.
Diesel Sport Uomo spazia dai capi sportivi a un confortevole leisurewear, sempre attento ai dettagli funzionali, come tessuti traspiranti, idrorepellenti e anti-UV, e anche Diesel Sport Donna unisce al mood sportivo e ai dettagli tecnici lo stile e il comfort in ogni occasione.
Philipp Plein ha annunciato durante l’ultima fashion week il ritorno potente di Plein Sport, differenziando così la sua offerta con questa idea di activewear di ricerca high tech, presentato al pubblico degli addetti ai lavori da un robot umanoide all’avanguardia, chiamato Romeo 0.1, il primo mai costruito dei soli tre esemplari esistenti al mondo.
L’azienda ha creato al suo interno un dipartimento digitale specializzato a Lugano impegnato nello sviluppo e nel collaudo delle più avanzate soluzioni software e ingegneristiche applicate alla moda e al retail. Quello di Plein è stato inoltre il primo grande gruppo moda ad aprirsi alle cryptovalute, accettando più di 20 tipi di monete diverse sia nei negozi fisici che sulla piattaforma online, oltre ad aver acquistato, nel Metaverso, la sua “Plein Plaza” su Decentraland, per 1,4 milioni di dollari, in un intreccio davvero osmotico di moda fisica e digitale.
Storicamente, i grandi pionieri e visionari di questa plasmabile tendenza che ha portato il segmento del lusso a incontrare il settore sportswear sono partiti da un evento specifico, come nel caso di Patrizio Bertelli con Prada Luna Rossa, linea ispirata all’incredibile lavoro di Prada nel settore sailing con l’America’s Cup, oppure hanno creato questa commistione all’interno del dna del brand, nei casi di Moncler, Bikkembergs e EA7, lo sport declinato secondo Giorgio Armani.
Prada Linea Rossa, nata pioniera e progressista, è stata creata per esplorare e riportare i materiali tecnologici dallo sport di performance più estremo all’abbigliamento metropolitano. Con capi personalizzati testati dall’incredibile equipaggio di velisti in azione, adattati poi in chiave lifestyle ai fan e consumatori.
Johnny Dufort ha fotografato e Albert Moya ha ripreso il dinamismo dell’ultima collezione in un ambiente futuristico che mostra le esigenze cinetiche del corpo e come la moda può tradurle nella vita moderna. L’ipervelocità mette in risalto le forme slanciate degli atleti e i tessuti lisci e altamente tecnologici dei capi, durante una intricata coreografia di dritti e rovesci durante una partita di ping-pong.
L’innovazione pionieristica dei materiali trasforma il rapporto tra corpo e indumenti: il piquet di poliestere bio-ceramico permette di mantenere una temperatura costante indipendentemente dalle condizioni ambientali, mentre il nuovo nylon di origine biologica – i cui fili sono ottenuti dai semi di ricino – è leggero e resistente all’abrasione, e aiuta a controllare la formazione di batteri in modo naturale.
Entrambi traspiranti e idrorepellenti sono progettati per mantenere il fresco o il caldo, per adattarsi alla vita in maniera performante, garantiti dall’iconico logo in lattice di Prada Linea Rossa.
Nonostante il marchio Moncler sia già suddiviso in riconoscibili diverse linee in cobranding con altrettanti designer di tendenza, ha voluto comunque attivare una parte dell’etichetta Moncler Grenoble, l’high tech iperlusso di montagna, in una capsule prolifera, denominata Moncler Grenoble Day-namic, una sezione di capi sportivi creati per trasmettere energia alla quotidianità.
La sperimentazione che da sempre guida il design della Maison pone qui ancora più attenzione alla funzione votata al benessere, perché una corsa al parco viene vissuta con la stessa adrenalina di un’esperienza di sci freeride sulla vetta del Monte Bianco.
I capi Day-namic hanno qualità modulari, pensati proprio per il ritmo e gli usi della vita moderna, dalla palestra all’ora di pranzo, fino al comfort delle pause indoor. Piumini ripiegabili, micro gilet, leggings, jogger e pantaloncini ultra leggeri in tessuto resistente, k-way increspati, felperia e altri capispalla estremamente funzionali.
Alcuni di essi presentano un patch con il logo Recycled e relativo cartellino, ad identificare una provenienza di almeno il 50% da materiale riciclato.
Bikkembergs è forse il brand che ha puntato sulla unione fra la moda e la forza dello sport sin dalla sua fondazione nel 1986 da parte dell’omonimo designer Dirk Bikkembergs, membro del gruppo di stilisti di avanguardia di allora conosciuti come i «Sei di Anversa», adottando il motto di un uomo dal corpo forte e sano, energico e dinamico.
Oggi Bikkembergs Athletic Club esplora attraverso varie capsule collection diversi segmenti, oltre al mondo sportivo, considerando le tendenze street style, le attività outdoor e il segmento eco-conscious della sostenibilità, sempre più protagonista. Due importanti partnership rilanciano le sue licenze nella pelletteria e nel comparto calzature. Con la società Principe, si prevede un nuovo sviluppo sia in termini di prodotto che di distribuzione dei prodotti in pelle della Levitas, società proprietaria oggi del marchio Bikkembergs, con un focus sugli accessori che rivestono una importante percentuale del business. Con Rodolfo Zengarini, uno dei nomi più dinamici nel settore footwear, si riparte nel mondo delle calzature, un debutto previsto per la prossima stagione primavera/estate 2023 che rilancia le vere icone di immagine e business del marchio.
Bello, scultoreo e sportivo è il testimonial ideale di EA7, comparto sportivo di Emporio Armani connotato da capi tecnici studiati appositamente per il tempo libero e per le varie passioni sportive. Design e ricerca qui puntano al culmine della performance e della innovazione richiesta dalle attività più intense e i dettagli ergonomici portano in evidenza la sinuosità e le aree muscolari del corpo, sostenendolo dove serve e lasciandolo in assoluta libertà di sperimentare ogni movimento.
Il tocco di stile di Re Giorgio nelle sue uniformi sportive e negli accessori rende le sue collezioni porta voci dell’Italian style nel mondo, in pole position per rappresentare squadre e singoli atleti di ogni disciplina anche negli incontri più istituzionali, dalle Olimpiadi ai Mondiali e i tornei più prestigiosi.
L’elenco delle case di moda e degli stilisti coinvolti in questa affascinante e creativamente fruttifera commistione fra fashion e sport è sempre in fermento, come ad esempio con l’ultimo progetto dell’americano Michael Kors e dell’italiana Ellesse, unitesi per cercare un modo speciale per celebrare gli stili atletici degli anni Settanta.
La capsule «Michael Kors x Ellesse» è composta da 24 pezzi dal gusto retrò che fondono l’insegna unica di Michael Kors con quella di Ellesse, tramite un motivo ondulato ripetuto pure sulle borse e sugli accessori lifestyle. Audaci giacche e pantaloni della tuta, costumi da bagno in stile vintage, sneakers spesse, cappelli a secchiello, zainetto e borsa a tracolla, tutti colorati con i distintivi arancioni e rossi di Ellesse e le classiche tonalità di blu navy e bianco frizzante di Michael Kors, uniti insieme.
Presentano il guardaroba, la modella Emily Ratajkowski, il musicista rap di Brooklyn Jay Critch e un cast di artisti e modelle ritratti a Miami dal famoso fotografo di moda Lachlan Bailey.
Lasciandosi ispirare dal concetto della tigre, lo stilista Andrea Pompilio traduce in guardaroba completo il concept delle famose sneakers giapponesi Onitsuka Tiger.
Le Tiger Prints sono dappertutto, stampate come marchio di fabbrica del brand con colori vivaci su tessuti e materiali attenti alle ultime innovazioni tecniche e alle loro modalità di lavorazione. Sono coinvolti entrambi i parametri nipponici, i discreti e raffinati dettagli artigianali high tech volti a proseguire lo stile minimalista e l’opulenza visiva grafica e ipnotica della modernità giapponese.
Questa rivoluzione di matrice sportiva volge una delle sue interessanti ramificazioni fino nel comparto dell’eleganza sartoriale, caposaldo del Made in Italy, andando a incalzare con grinta agonistica l’universo dell’abbigliamento formale.
Il legame con il mondo dello sport diventa quindi inscindibile per marchi come Tombolini e Kiton, pur avendo nel portfolio decenni di storia manifatturiera bespoke.
Il brand marchigiano Tombolini stringe una forte liaison con lo sport sia in termini di prodotto, sia sul fronte delle partnership con alcuni dei più noti atleti, nel calcio, nel basket, nel pattinaggio.
La linea TMB Running veste millennials e globetrotter con capi realizzati in filati high tech o le tecno-naturali, comodi e leggeri. Nell’abito, i pantaloni hanno coulisse in vita ed elastici al fondo, da indossare con t-shirt con cappuccio, sneakers e giacche stretch che non si sgualciscono e rendono agevoli i movimenti.
KNT è l’etichetta irriverente di Kiton, fusione tra formale e sportswear informale. Un esempio? Il blazer che diventa un tutt’uno sia con il bomber sia con la felpa, i pantaloni ibridi fra tailoring e tuta, le felpe in filato prezioso e i giubbini di luxury nylon, la maglieria leggera di cashmere lavorata con i macchinari tipici delle calze.
Da questa stagione, KNT introduce anche un nuovo logo, rappresentazione stilizzata delle tre lettere che richiama i fili in torsione tipici delle lavorazioni artigianali nonché il filamento del dna, a sancire quanto lo sport sia oramai geneticamente riprodotto anche nell’eleganza tradizionale.