Le multe pazze contro i No Vax

Da circa due settimane sono partite le procedure per multare gli over 50 che hanno deciso di non vaccinarsi contro il covid: lunedì 4 aprile, infatti, il ministero della Salute ha iniziato a inviare a chi non ha rispettato l’obbligo vaccinale le comunicazioni sull’inizio del procedimento sanzionatorio, che si dovrebbe concludere con la multa da 100 euro. Il problema, però, è che molte comunicazioni riguardano persone che per vari motivi sono perfettamente in regola con lo status vaccinale, perché hanno ricevuto l’immunizzazione all’estero o perché hanno contratto il virus dopo aver ricevuto la seconda dose.

La prima casistica riguarda i lavoratori frontalieri, specialmente quelli della sanità: medici e infermieri italiani che si sono vaccinati nelle strutture svizzere dove lavorano, ma che non risultano nei database del ministero perché la relativa comunicazione non è mai arrivata. Il problema, come rivela Italia Oggi, riguarda migliaia di persone che in questi giorni stanno ricevendo gli avvisi in provincia di Como, ma non solo. Altri cittadini si sono vaccinati in Paesi dell’Unione europea e hanno così ottenuto il green pass, ma non hanno pensato a dover comunicare il loro status vaccinale alle Ats italiane. Nella sola Lombardia, spiega il Corriere della Sera, sono già state spedite 91mila lettere.

In Veneto, invece, a ricevere le contestazioni sono stati diversi over 50 che hanno fatto le prime due dosi e successivamente si sono ammalati di Covid prima di ricevere la terza, ma anche ultracinquantenni che hanno ricevuto la prima immunizzazione con il vaccino monodose e hanno effettuato regolarmente il booster: sempre secondo Italia Oggi, questi cittadini risultano comunque non in regola e quindi possono essere destinatari della multa. Per evitarla, pur non essendo no vax, dovranno sottoporsi a una lunga trafila burocratica.

Dopo aver ricevuto la lettera dell’Agenzia delle entrate ci sono dieci giorni di tempo per contestare la sanzione, contattando gli ospedali di riferimento. Alcune Asl, come l’azienda sanitaria 9 “Scaligera” nel veronese, hanno attivato un numero di telefono dedicato per le segnalazioni, che è stato subito preso d’assalto dagli interessati. Entro il medesimo termine, i destinatari degli avvisi dovranno dare notizia della presentazione di questa comunicazione all’Agenzia delle entrate-Riscossione: lo prevede il decreto del 1° febbraio, che però non prevede nelle fattispecie la possibilità di un errore da parte del ministero.

Possono contestare la multa, infatti, tutti coloro che alla data del 1° febbraio, quando è entrato in vigore l’obbligo vaccinale, aveva dei validi motivi per non ricevere l’iniezione: per comprovarli dovranno inviare via mail il certificato di differimento della vaccinazione o di esenzione dall’obbligo di immunizzazione. Un ulteriore problema è dato dal fatto che, se le contestazioni non saranno ritenute valide, al cittadino non verrà inviata alcuna comunicazione e nel giro di sei mesi verrà recapitata la multa di 100 euro da pagare.

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