Le nuove frontiere della ricerca: il doc sui successi della  terapia genica

Riparte ufficialmente domenica 11 dicembre il numeratore più iconico della tv, quello di Telethon, la maratona di raccolta fondi a favore della ricerca contro le malattie genetiche rare, giunta alla 33esima edizione. Il debutto in prima serata è affidato alle sapienti mani di Carlo Conti, con lo speciale Natale e Quale Show mentre subito dopo, in seconda serata, andrà in onda il doc Le nuove frontiere della ricerca, ideato e scritto da Erika Brenna, e condotto dalla giornalista del Tg1 Giorgia Cardinaletti. L’obiettivo?Raccontare risultati e innovazioni scientifiche e di diagnosi e cura a partire dalla rivoluzione della terapia genica.

Le nuove frontiere della ricerca, il doc che inaugura Telethon 2022

Cosa è stato fatto e quanto ancora si può fare grazie alla ricerca scientifica supportata da Telethon lo dicono i numeri: in trent’anni di lavoro, la Fondazione ha portato avanti 2804 progetti e coinvolto oltre 1670 ricercatori, consentendo lo studio di 500 malattie. Purtroppo le sfide ancora da vincere in campo scientifico sono tantissime ed è importante non solo fare il punto della situazione ma anche avere chiari i prossimi passi da fare. Per questo Giorgia Cardinaletti porterà per mano i telespettatori direttamente nei laboratori, tra i ricercatori e i medici, e non mancheranno gli interventi di Francesca Pasinelli, il direttore generale della Fondazione Telethon, che spiegherà l’importanza della terapica genica, tecnica impensabile anche solo fino a venti anni fa e diventata invece oggi una possibilità terapeutica fondamentale (che ha permesso tra le altre cose di salvare la vita a bambini e adulti affetti da patologie gravissime).

Lo speciale tra testimonianze e immagini inedite

Ad accompagnare la Cardinaletti in alcuni momenti chiave di Le nuove frontiere della ricerca ci sarà la biologa e divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti e a punteggiare il racconto sarà il repertorio di Superquark di Piero Angela, con alcuni suoi interventi nel corso delle maratone Telethon: non è solo un omaggio voluto e sentito al patriarca della divulgazione, ma anche un modo per aiutare il pubblico a comprendere meglio un argomento così importante. Non mancheranno poi le testimonianze di vita vera, come quella della famiglia di Vittorio, un bimbo di nove anni affetto da una grave malattia genetica rara, il cui nome è stato scoperto dopo anni di studi e indagini grazie all’innovativo Programma Malattie senza diagnosi di uno degli Istituti Telethon. Ci sarà poi spazio anche per il corto di Mauro Mancini Mio figlio (Rai Cinema), un dialogo tra Vinicio Marchioni e il papà di un bambino curato e guarito con la terapia genica. «Come sempre raccontare l’impegno di Telethon è scoprire quanto si è fatto e quanto ancora si può e si deve fare in termini di ricerca. Dal punto di vista umano restituisce il senso del fare sopratutto per la modalità in cui agisce, mettendo sempre al centro la persona», spiega Erika Brenna, che ha scritto il programma con la consulenza scientifica di Francesca Pampinella.

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