martedì, 26 Novembre 2024
Le principali tendenze tecnologiche del 2022
Tra i «Fjord Trends 2022», le previsioni di grande respiro che la società di consulenza Accenture elabora per il nuovo anno, si trovano conferme e sorprese: si parla naturalmente del metaverso, la prossima frontiera del vivere digitale, lo spazio intangibile in cui collezioneremo esperienze e sublimeremo la socialità; si ragiona di un rafforzato individualismo, frutto degli inevitabili ripiegamenti su sé stessi della pandemia, ma anche di un tramonto del cosiddetto abundance thinking. La consapevolezza che non possiamo più avere tutto a volontà: «Scarsità, ritardi nella distribuzione e attenzione alla sostenibilità stanno orientando un approccio più misurato al consumo» si legge nel rapporto di Accenture.
Tradotto in atteggiamenti pratici, anziché sognare una bulimia di oggetti, sceglieremo quelli meglio adatti a noi, che siano davvero all’altezza delle nostre esigenze, prima ancora dei nostri desideri. Andremo a privilegiare le soluzioni versatili, trasversali, una somma di più dispositivi in uno: il computer che fa anche da tablet, lo smartphone che si espande grazie allo schermo flessibile, la cuffia senza fili che alterna trasparenze e cancellazione dei rumori, in grado di accompagnare nei momenti di svago e lavoro, mentre facciamo sport o quando ci abbandoniamo al relax più totale.
«La scarsità di energia e materie prime sta facendo sentire il suo impatto a tutti i livelli. Creare una filiera in grado di produrre con materiali riciclati, impiegando meno acqua ed energia, non sarà giusto una moda, ma aiuterà a essere più competitivi, perché questa rinnovata strategia richiede un impiego inferiore di risorse» ragiona con Panorama.it Diego Cavallari, country manager di Acer, azienda che già propone computer costruiti con materiali plastici riciclati (nell’immagine sotto).
Acer
Rimanendo nel territorio del pc, se gli ultimi 20 mesi hanno agevolato la sua rinascita per effetto dello smart working, il 2022 sarà l’anno della consacrazione: «Si tratta di una questione di pura usabilità. Ci siamo tutti accorti che se occorre scrivere un lungo documento o preparare una presentazione, un display solo touch rappresenta un limite. C’è bisogno di una tastiera». I modelli evolveranno, non solo sul piano della velocità e delle prestazioni: «L’industry farà uno sforzo pure sul fronte delle videocamere. È impensabile ci siano delle lenti in grado di rivaleggiare con le macchine professionali negli smartphone di media gamma, mentre su laptop da quasi duemila euro la risoluzione sia ferma a un’altra epoca».
Quanto ai telefoni, come anticipato sopra, al di là delle attese sempre alle stelle per i soliti top di gamma – dal prossimo iPhone che potrebbe finalmente salutare il grosso notch per inserire la fotocamera frontale nel display fino al Samsung Galaxy S22 Ultra, che dovrebbe avere un comparto per immagini e video senza precedenti – c’è molto interesse attorno agli smartphone pieghevoli. D’altronde, i prezzi in discesa li hanno fatti entrare nella frontiera del possibile, non più del privilegio assoluto per pochi fortunati.
L’auspicio principale è che Oppo porti in Italia nel corso del 2022 il suo Find N, il telefono pieghevole più sensato tra quelli visti in circolazione (foto in apertura), né troppo piccolo, né grande e ingombrante. Il display esterno misura 5,49 pollici, rendendolo all’altezza dei principali bisogni quotidiani, dalla gestione dei messaggi alle attività sui social; all’interno ha un secondo schermo da 7,1 pollici, una dote generosa per video in mobilità, gaming e altre attività che richiedono più spazio. Non un compromesso tra universi inavvicinabili, ma un proficuo incontro tra galassie prima distanti.
A prescindere che il display sia fisso o meno, ci si aspetta possa dialogare in maniera finalmente matura con l’altro protagonista del paesaggio domestico assieme al pc: il televisore. «Nel filone dell’intrattenimento» commenta Cavallari «la tv resta l’elemento centrale. Per il 2022, non mi aspetto una simbiosi, però almeno un’interazione sensata con tutti i device mobili». Gli esempi si sprecano: rimbalzare tra gli schermi con i contenuti (si fa già, però c’è sempre qualche intoppo o incompatibilità), usare smartphone e tablet come telecomando avanzato o come finestra social per aumentare l’esperienza della trasmissione in corso.
Il metaverso è invece l’estensione, il prolungamento, l’approdo naturale di questa multimedialità, della propensione degli schermi di andare oltre sé stessi. Voci molto solide parlano dell’ingresso di Apple e del ritorno di Google nel territorio dei visori per la realtà aumentata, dove si allunga l’elenco dei colossi: accanto a Meta, in prima fila pure a livello di investimenti, ci sono Xiaomi, Oppo, Microsoft e tanti altri. «Ma il metaverso» riflette Cavallari «non è un termine singolare, va visto come una pluralità di luoghi. È ancora presto per determinare quali si affermeranno. La potenza di calcolo per abilitarli c’è già tutta, i lavori in corso riguardano le modalità, le dinamiche d’uso».
Con due grandi domande che dovranno trovare le prime risposte nel corso dei prossimi mesi. Almeno nei contesti più seri e ufficiali come quelli lavorativi, occorrerà pensare a come garantire l’identità dei soggetti, evitare di prestare il fianco a nuove minacce portate dai pirati informatici: «Potremmo pensare a un Nft delle persone, una sorta di certificato di autenticità in grado di assicurarci che chi abbiamo davanti è che dice di essere».
In seconda battuta, occorrerà trovare una via per restituire qualche fisicità all’intangibile. Una concretezza a ciò che altrimenti è sfuggente, se non evanescente: «Se voglio comprare una scarpa online, devo avere a disposizione una maniera per sentirmela addosso. Lo stesso vale se abbraccio una persona con cui sto interagendo. Altrimenti rischiamo davvero di vivere una vita parallela su un divano, perdendo tutte le sensazioni tipiche di quella originale». Ecco che la haptic technology che consente di ingannare i sensi simulando il tatto a distanza tramite soffi, cambi di temperatura e altri simulacri del concreto, potrebbe finalmente trovare un senso – e una legittimazione – ancorandosi alle possibilità spalancate dal metaverso.
In parallelo, c’è fermento per quello che riguarda un altro senso: l’udito. «Per effetto della pandemia, l’adozione di nuove tecnologie nel mondo dell’audio ha vissuto una crescita esponenziale. E questa tendenza è destinata a proseguire nel 2022. Il settore delle cuffie, che è stata una vetrina per le principali innovazioni, è quello che ha conosciuto la maggiore espansione. I consumatori si sono affidati a tali dispositivi non solo per l’ascolto della musica, ma anche per le videochiamate personali e di lavoro, per lo sport in casa e all’aria aperta, lo streaming di contenuti in video, per immergersi nei videogame» dice a Panorama.it Dave Rogers, presidente della divisione lifestyle di Harman, uno dei leader mondiali del settore con marchi come JBL (un’immagine sotto).
JBL
«Proprio perché le persone trascorrono più tempo all’ascolto in un’ampia varietà di contesti» aggiunge Rogers «la tecnologia True Wireless è quella in maggior consolidamento ed è stata in grado di raggiungere il 68 per cento del totale del mercato. Dietro questo successo c’è l’apprezzamento per la facilità, la convenienza, il grado di mobilità e connettività semplice che è un grado di offrire».
La traiettoria è dunque chiara. Nei prossimi mesi vedremo sempre più sul mercato proposte di auricolari e cuffie senza fili di qualità maggiore, capaci di coniugare qualità del suono, design curati e accattivanti, cancellazione del rumore e ampi dintorni.
Sarà uno dei grandi filoni dell’audio, però non l’unico: «Stiamo notando» osserva Rogers «una progressiva maggiore richiesta di prodotti per la cosiddetta “creator economy”». Ne sono protagonisti e artefici blogger, youtuber, tiktoker, gli assidui di Twitch. Chiunque genera in autonomia video, dirette in streaming e altri contenuti che non solo devono vedersi bene, ma anche farsi sentire in modo appropriato: «Ciò ha portato, in un anno, a una crescita pari al 60 per cento delle vendite sui canali e-commerce delle nostre soluzioni professionali e condurrà a un generale allargamento del mercato nel futuro». Un orizzonte in espansione, con sempre più protagonisti. Artefici di una storia non solo da indovinare, ma tutta da scrivere.