mercoledì, 27 Novembre 2024
L’ingerenza del sospetto senza prove sul voto. La mossa della disperazione sui soldi russi
Dopo che ieri la notizia dei presunti soldi russi ai partiti italiani (non ovviamente a tutti, ma solo a quelli di centrodestra) è stata smentita non solo dai diretti interessati ma anche da chi è stato citato da certa stampa per confermare le loro ipotesi (intendiamo l’ambasciatore Usa all’Onu Kurt Volker, con tanto di bigliettino scritto a mano dallo stesso che vedete qui sotto) oggi, invece che il silenzio o la retromarcia, si lancia la seconda polpetta, o seconda puntata: «L’Italia non c’è, per ora…».
Il biglietto scritto da Kurt Volker
Qui allora la questione si amplia. Si lancia così un secondo sospetto quel “per ora”, ancora meno verificabile del primo (che è stato smentito ieri) e lo si lancia ad una settimana dal voto. E se non è questa un’ingerenza, che cos’è un’ingerenza?
Se da un paese straniero vengono diffusi documenti o accuse contro partiti e politici a ridosso delle elezioni questa è un’ingerenza, una cosa scorretta. E, ne siamo certi, se queste carte e queste notizie fossero arrivate da Mosca, apriti cielo: avremmo visto gente scendere in piazza a difesa della libertà e della democrazia. Ma siccome arriva da Washington, tutto sembra andare bene (soprattutto al Pd in difficoltà e a La Repubblica, che oggi addirittura conferma quanto ieri smentito dal Copasir). Che poi, da chi arriva questo dossier? Chi c’è dietro questa polpetta avvelenata?
I bene informati vicino alla Casa Bianca raccontano di un Biden per nulla preoccupato, per non dire disinteressato, dall’esito del voto; nemmeno Giorgia Meloni spaventa la presidenza Usa. Va poi aggiunto che la Cia, i servizi segreti americani, non sono gli autori del dossier che da anni viene redatto ed aggiornato da un’altra agenzia di sicurezza Usa. Un documento tra l’altro che riguarderebbe cose successe tra il 2014 ed il 2022, in 20 paesi, per un totale di 300 milioni complessivi.
Chi c’è dietro tutto questo? Fare nomi è impossibile ma se, per attaccare il centrodestra ieri sono state vendute come prove dei pettegolezzi, allora oggi possiamo riportare i pettegolezzi cominciati a fine giugno su inchieste e documenti scottanti contro il centrodestra, strafavorito dai sondaggi, che sarebbero usciti guarda caso a ridosso del voto per cercare di ribaltare il risultato. Ed eccoci qui allo scandalo di oggi.
Ripetiamo, fare nomi è impossibile, ma dire chi ne sta giovando (forse) da tutto questo è sicuramente il Pd, partito in grande difficoltà che sarebbe ancora in calo di consensi.
L’ingerenza comunque resta, certi titoli faziosi e certe posizioni, smentite dai vertici della sicurezza del nostro Paese, restano anche quelle. Ma fanno sempre meno paura, sono sempre meno credibili perché, forse, sono l’ultima carta da giocare, quella della disperazione.