L’ombra di Caravaggio e quella morte che resta un giallo

(ANSA) – ROMA, 14 OTT – Tormentato e maledetto fino
all’ultimo, il grande Caravaggio. Tanto da morire vittima di una
congiura, anzi, di un omicidio di Stato. Assassinato nel buio di
una galera come in uno dei suoi incubi peggiori, quelli che
resero più neri del nero gli ultimi mesi, che lo portarono a
ritrarsi morto in uno dei suoi ultimi capolavori, il volto
tumefatto prestato alla testa mozzata del Golia.
    In anteprima il 18 ottobre alla Festa del Cinema di Roma, poi
in sala dal 3 novembre con 01, accoglie una delle ipotesi più
controverse e nello tempo più suggestive sulla morte del genio
lombardo L’OMBRA DI CARAVAGGIO, il film di Michele Placido con
Riccardo Scamarcio nei panni del “pittore eccelso” amato e
odiato dai suoi contemporanei, star assoluta dei nostri tempi,
capace di richiamare le folle con la vitalità della sua pittura,
ma anche di sedurle col fascino tenebroso di una vita
complicata, devastante, sempre sopra le righe.
    Avanzata dallo storico napoletano Vincenzo Pacelli, che al
genio lombardo ha dedicato larga parte della sua vita
professionale (Aa.Vv. Caravaggio tra arte e scienza, a cura di
Vincenzo Pacelli e Gianluca Forgione, Paparo Editori, 2013) la
tesi di una morte violenta di Caravaggio mette in discussione
convinzioni di secoli, ma anche documenti ancora oggi
riconosciuti come validi sul luogo e sulle cause della fine
prematura del grande pittore, che si ritiene avvenuta in
Toscana, a Porto Ercole, il 18 luglio del 1610.
    Di certo c’è che una tomba di Caravaggio non è mai esistita,
almeno prima del controverso ritrovamento nel 2010 delle ossa
attribuite al pittore dall’equipe guidata da Silvano Vinceti.
    Né, che si sappia, c’è mai stato un funerale. Misteriose sono
pure le cause di quella morte solitaria. Pacelli, pur
riconoscendo di non avere una certezza documentale, si era fatto
un’altra idea. Secondo lui Caravaggio è stato ucciso nel
castello di Palo, a pochi chilometri da Civitavecchia, su
iniziativa dell’Ordine di Malta ma con il tacito assenso della
Curia romana. Il suo corpo è stato fatto sparire, probabilmente
in mare, per poi far circolare notizie non vere sulla sua fuga
in Toscana. (ANSA).
   

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