mercoledì, 16 Aprile 2025
Malagò per legge non può ricandidarsi: ‘I risultati non sono bastati’

“I conti sono ok, abbiamo portato due Olimpiadi, i risultati sportivi sono stati straordinari e abbiamo prestigio internazionale, ma siamo arrivati oggi e prendo atto che non è giusto avere un mandato in più per completare quel percorso iniziato quando l’Italia era ridotta male e dopo aver ricostruito la nostra credibilità”. Lo ha detto Giovanni Malagò, in Consiglio Nazionale Coni, a proposito della sua impossibilità a ricandidarsi.
“La risposta per cui non si è potuta fare un’eccezione è sempre stata è: “c’è una legge” . E io mi inchino alla legge, ma deve restare tale sempre. Invece negli ultimi anni è cambiata due volte”.
Il rammarico di Giovanni Malagò è in riferimento alla legge n.115 del 9 agosto del 2022 che regola la governance della fondazione di Milano-Cortina a 14 membri. “Il mio rammarico è che non si siano aspettati altri sei mesi come era nelle carte, era tutto pianificato e invece non è stato concesso nemmeno l’onore delle armi – spiega il n.1 del Coni -. Come sono cambiate due volte le leggi si poteva cambiare quel numero di 14 membri del CdA per altri sei mesi”.
Malagò infatti è presente nel Cda con il duplice ruolo di presidente del Coni e membro Cio. Dunque con l’elezione di nuovo presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, andrebbe, secondo Malagò, cambiata la legge alzando il numero di membri oltre i 14.
Inoltre per lo stesso motivo bisognerebbe prevedere l’ingresso del nuovo presidente paralimpico al posto di Luca Pancalli nella governance della Fondazione di Milano Cortina. “Se cambiano questa legge è la prova provata di un torto che devono riconoscermi – spiega poi Malagò -. Se non la cambiano invece sono seriamente preoccupato per l’organizzazione di Milano-Cortina”.
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