mercoledì, 5 Febbraio 2025
Malkovich serial killer ispirato a Re Lear in Mindcage
(ANSA) – ROMA, 07 GIU – Un serial killer ossessionato
dall’arte del ‘500 e del ‘660, in attesa di essere giustiziato
per le donne uccise, crimini nei quali ‘preparava’ e ‘allestiva’ i corpi delle vittime evocando figure angeliche. E’ Arnaud
Lefeuvre, conosciuto anche come ‘L’artista’, l’inquietante
personaggio al quale dà vita John Malkovich nel thriller
psicologico con una nota soprannaturale Mindcage – Mente
criminale di Mauro Borrelli, con Martin Lawrence (qui in un
inedito ruolo drammatico) e Melissa Roxburgh (Manifest) in
arrivo dall’8 giugno con Notorious Pictures. Una nuova prova
dietro la macchina da presa per il vicentino Borrelli , da oltre
30 anni ad Hollywood, dove si è costruito una carriera di primo
piano da illustratore e concept artist per cineasti come Francis
Ford Coppola, Bernardo Bertolucci, Terry Gilliam, Ang Lee,
Quentin Tarantino, M. Night Shyamalan, Rian Johnson, Tim
Burton. Un percorso che da qualche anno ha preso più la strada
della regia, prima con dei corti (fra i quali White shoe su
Salvatore Ferragamo) e poi con lungometraggi come The Recall –
L’Invasione con Wesley Snipes. “L’idea per Mindcage nasce dal
mio amore per i thriller e in particolare per le detective
stories – spiega all’ANSA -. Avendo un’estrazione pittorica ho
provato a conciliare nella trama le mie due passioni. Così ho
pensato a un serial killer ossessionato dall’arte del ‘500 e del
600. per la trama mi hanno ispirato anche gli indiani d’America
che temevano la fotografia, perché temevano rubasse l’anima”. A
dare il via alla storia è una nuova ondata di omicidi compiuta
da un emulatore del famigerato serial Killer chiamato L’artista.
Il detective Jake Doyle (Lawrence), che aveva contribuito a
catturarlo e gli imputa anche la morte del so precedente
compagno di indagine, e la nuova arrivata Mary (Roxburgh)
vengono inviati in prigione proprio per chiedere a Lefeuvre
qualche elemento per catturare il nuovo assassino. “Ho detto a
John che vedevo il suo personaggio come un re Lear, un
personaggio aristocratico, shakespeariano, ma folle – aggiunge
Borrelli -. Lui oltre a essere uno dei più grandi attori viventi
è anche una straordinaria persona”. (ANSA).