giovedì, 26 Dicembre 2024
Manovre salvavita, cosa fare o evitare in caso di malore
Non tentare mai di aprire la bocca
per cercare di estrarre la lingua e utilizzare un defibrillatore
o praticare il massaggio cardiaco. A fare chiarezza sulle
manovra salvavita più opportune, al centro dell’attenzione dopo
il malore del calciatore della Fiorentina, Edoardo Bove, è
Oriano Mecarelli, presidente della Fondazione Lice (Lega
Italiana Contro l’Epilessia). “Quando per problemi cardiaci
(arresto del ritmo, fibrillazione ventricolare, etc) il sangue –
spiega – non arriva più al cervello si perde conoscenza e si
possono avere anche piccole scosse cloniche agli arti. Anche
nella più semplice sincope vaso-vagale (lo “svenimento”) si cade
a terra e si possono verificare scosse. In quel caso il cuore
riprende a battere abbastanza rapidamente e la coscienza si
recupera; non c’è nessuna manovra da fare”. Ma se il cuore si
ferma o smette di battere più a lungo occorre intervenire
immediatamente, o con il massaggio cardiaco, o con
l’applicazione del defibrillatore. Chi assiste all’evento, che
spaventa molto, invece pensa subito a “disostruire” la bocca,
come se questo fosse sufficiente a far riprendere del tutto il
malcapitato. “L’opinione popolare è che la lingua in queste
situazioni cada all’indietro, fino ad ostruire la trachea.
conoscenza questa del tutto errata”. E’ invece fondamentale
disostruire le vie aeree quando un corpo estraneo blocca
completamente il passaggio dell’aria, praticando la manovra di
Heimlich. Questa manovra consiste nel comprimere il diaframma di
persone coscienti, spingendolo verso l’alto, in modo da causare
un colpo di tosse (determinato artificialmente dal violento
aumento della pressione intratoracica) e la conseguente
espulsione del corpo estraneo”.
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