Marrone, per Gli anni più belli ho lavorato gratis

(ANSA) – ROMA, 19 OTT – Emma Marrone ha sempre amato il
cinema, “ma diventare attrice non è una cosa che sono andata a
cercare. E’ stato Gabriele Muccino a propormi il ruolo ne Gli
anni più belli (2020). Poteva essere un suicidio visto che
recitavo insieme a mostri sacri come Pier Francesco Favino, Kim
Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Claudio Santamaria. Voglio
dire però, con grande onestà, che per Gli anni più belli non ho
voluto il compenso. Mi sembrava già una ricchezza infinita avere
quell’opportunità di crescita e di lavoro”. Lo spiega la
cantante e attrice protagonista alla Festa del cinema di Roma di
una masterclass all’Auditorium Conciliazione per la sezione
autonoma e indipendente Alice nella città che ha presentato
qualche giorno fa, la sua nuova prova intensa in Il ritorno di
Stefano Chiantini. Un incontro con il pubblico, di oltre un’ora, moderato da
Piera Detassis, nel quale Emma ha spaziato fra arte e vita. “Per
me quella con Muccino è stata una scelta onesta
intellettualmente e poi – aggiunge scherzando – ho pensato che
se mi avessero stroncato, almeno potevo dire di averlo fatto
gratis… mi sono anche un po’ protetta”. La sua prova è stata
invece accolta con favore e “con Gabriele ho realizzato anche la
serie A casa tutti bene. Mentre giravo anche la seconda stagione
è arrivato il film di Stefano”. Una storia nella quale Emma
interpreta una giovane madre che dopo 10 anni in prigione fatica
a riallacciare il rapporto con il figlio. Il periodo delle
riprese de Il ritorno (in sala prossimamente con Adler
entertainment) è stato per Emma particolarmente difficile dal
punto di vista personale, visto l’aggravarsi delle condizioni
del padre Rosario (morto a settembre di leucemia, ndr): “Portare avanti tutto non è stato semplice ma ho avuto un grande
papà – dice commuovendosi -. Quando giravo era già ammalato, e
ringrazio tutte le persone sul set che mi hanno aiutato. Mi sono
potuta permettere di passare con lui gli ultimi mesi fianco a
fianco fino alla fine”. Ad oggi, “ascoltando le storie di tante
ragazze che sono state rifiutate dai genitori, mi rendo conto
che mio padre invece mi ha accompagnato fino a qui e mi
accompagnerà per sempre… mi ha dato tanto”. (ANSA).
   

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