sabato, 23 Novembre 2024
Matthew Reeve, mio padre era Superman nella vita reale
“Sì, mio padre era il mio Superman.
Penso che molte persone vedano i loro papà come Superman. A
scuola i bambini che avevano visto il film e sapevano che lo era
davvero, quando andavamo al parco giochi lo circondavano e
volevano un autografo o magari scattare una foto. Poi dopo aver
avuto l’incidente si è trovato a far parte di una comunità che
non non avrebbe certo scelto, ma anche lì ha trovato la sua
forza. Quello è stato, credo, l’inizio della sua trasformazione
in una specie di supereroe della vita reale, che non aveva
bisogno di una caverna, non aveva bisogno di poteri, niente del
genere”. Così Matthew Reeve, il figlio più grande di Christopher
Reeve, a Roma insieme a Ian Bonhôte e Peter Ettedgui registi di ‘Super/Man: The Christopher Reeve Story’, documentario dedicato
all’attore.
Di cosa parla questo film di Alice nella Città che dal 10
ottobre, esattamente a vent’anni dalla morte dell’attore,
arriverà in sala con Warner Bros. Pictures? Racconta di un uomo
pieno di coraggio più nella vita che sullo schermo, di un
autentico Superman nell’affrontare la sua tragedia che fa
impallidire il supereroe dei fumetti statunitensi pubblicati da
DC Comics.
Prima attore sconosciuto aspirante a ruoli shakespeariani e
poi, da un momento all’altro, star icona del cinema grazie alla
sua interpretazione di Clark Kent/Superman in quattro film. Poi
un’altra dozzina di ruoli prima di rimanere vittima, lui che era
un supersportivo, di un incidente a cavallo nel 1995, che lo
lasciò paralizzato dal collo in giù. Dopo essere diventato
tetraplegico, Reeve, pur del tutto immobilizzato, non si fermò
mai e divenne un attivista nella ricerca di una cura per le
lesioni del midollo spinale, nonché un appassionato sostenitore
dei diritti e della cura dei disabili.
Il documentario offre un ritratto intimo dell’attore, con
immagini inedite, interviste ai tre figli William, Matthew e
Alexandra e testimonianze di attori hollywoodiani colleghi e
amici di Reeve come Susan Sarandon, Glenn Close e Robin
Williams, che era per Reeve come un fratello.
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