domenica, 24 Novembre 2024
Meloni a Cutro: «Decreto contro gli scafisti. Entrare in Italia illegalmente non conviene»
«Noi siamo determinati a sconfiggere la tratta di essere umani responsabile di questa tragedia. La nostra risposta a questa tragedia è una politica di maggiore fermezza sul tema. Se qualcuno pensa che i fatti accaduti il 26 febbraio ci abbiano indotto a cambiare la nostra linea sul tema immigrazione si sbaglia di grosso. Quanto accaduto a Cutro dimostra che non c’è politica più responsabile che quella di rompere la tratta degli scafisti».
Giorgia Meloni ed il governo al completo, nel Consiglio dei Ministri tenutosi a Cutro all’indomani della tragedia costata la vita a più di 60 persone, ha ribadito quella che è oltre alla salvaguardia delle vite umane di persone in difficoltà, la priorità dell’esecutivo e cioè la lotta ai trafficanti di esseri umani, coloro che, ha ribadito il premier, sono stati anche nell’episodio del 26 febbraio gli unici responsabili della strage. E, contro chi in questi giorni ha più volte ribadito come il Governo non avesse fatto tutto il possibile e che, anzi, ci sia una linea precisa dell’esecutivo in questo senso il Presidente del Consiglio ha spiegato come «in questo momento ci sono 25 operazioni di soccorso in atto. Davvero qualcuno di voi pensa che non sia fatto in quel caso e non si faccia ogni giorno tutto il possibile per salvare vite umane?»
Lotta quindi agli scafisti che si materializza in un decreto legge ad hoc approvato all’unanimità
La norma principale riguarda le pene; introduzione di un nuovo reato relativo alla morte o lesione gravi in conseguenza di traffico di clandestini, con una pena fino a 30 anni di reclusione. Il reato verrà perseguito dall’Italia anche se commesso fuori dai confini nazionali. Per noi è un reato universale, significa colpire non solo quelli che si trovano sulle navi ma anche quelli che si trovano dietro in queste organizzazioni criminali
– semplificazione procedure espulsione
– norme per intervenire nei casi di gestione opaca dei centri per i migranti
– ristretta la protezione speciale con l’obiettivo di abolirla sostituendola con una norma di buon senso legata a quella europea
– ripristino il decreto flussi, che consentono l’ingresso per lavori con proiezione triennale.Corsie preferenziali per gli stranieri che in patri hanno fatto corsi di formazione riconosciuti dal Governo Italiano per avere manodopera qualificata e per dare a queste persone una vita dignitosa. Maggiori possibilità verso i paesi che collaboreranno con l’Italia nella lotta ai trafficanti di esseri umani
– Campagne nei paesi di origine di queste persone per spiegare come la realtà sia diversa da quella raccontata dai trafficanti
– incremento dei centri di accoglienza per il rimpatrio velocizzando i tempi di permanenza spesso ampliati per la scarsa collaborazione dei migranti stessi
– Riduzione molto pesante dei contributi per le aziende agricole che utilizzano forza lavoro irregolare (lotta al caporalato)
E’ saltata invece la norma comparsa nelle prime bozze del decreto migranti che puntava a rafforzare la sorveglianza marittima, con un ruolo di primo piano della marina militare. La misura era stata proposta e discussa durante il preconsiglio ma il Cdm ha deciso di non introdurla vista anche l’esperienza negativa di Mare Nostrum.
Il passaggio centrale, dal punto di vista politico legato allo stato della maggioranza, però è stata la dichiarazione del premier sul Ministro dell’Interno, finito in queste settimane al centro delle polemiche per alcune sue frasi di commento all’accaduto e per la ricostruzione dei fatti presentata alla Camera. Tensioni che secondo alcuni organi di stampa sarebbero sfociate in tensioni con Palazzo Chigi al punto da ipotizzare addirittura la sostituzione del Ministro. Nulla di più lontano dalla realtà. ha spiegato la Meloni. «Ringrazio il Ministro Piantedosi ha ampiamente dimostrato come il Governo non potesse fare nulla di più e nulla di diverso da quello che ha fatto per salvare le vite di queste persone, cosa che non ha mancato di fare in ogni occasione simile»
Tornando alla guerra agli scafisti il governo ha aggiunto come sia importante anche “informare” le persone che stanno pensando di arrivare in Italia.
«Vogliamo dare il messaggio che in Italia non conviene entrare illegalmente, non conviene pagare gli scafisti, non conviene rischiare di morire perché ci sono minori possibilità di entrare per chi paga gli scafisti rispetto a chi non lo fa. Credo che la vera solidarietà sia dare alle persone che entrano nel nostro paese le stesse possibilità di un cittadino italiano».
Immancabile anche il riferimento alla collaborazione con l’Europa per la gestione del tema della migrazione.
«Cutro è un punto di passaggio. Il tema migratorio è profondamente complesso. È una materia che va affrontata anche a livello internazionale; il tema europeo diventa quindi ancora più centrale. Ho chiesto azioni concrete immediate; in questo serve la cooperazione di tutti in tema di azioni e risorse. Abbiamo bisogno di risposte europee a 360°. L’Italia non può affrontare tutto questo da sola».