Meloni: «È una manovra coraggiosa e di visione»

«Sono molto soddisfatta della manovra, per due ragioni: abbiamo scritto questa legge che non si limita ad un lavoro di ragioneria in appena un mese ed è un testo che ricalca la visione politica della coalizione. E sono contenta che l’approccio che abbiamo avuto, un approccio identico a quello della stesura di un bilancio familiare; quando le risorse mancano non stai a preoccuparti del consenso ma solo di cosa è giusto fare. Si parte dalle cose utili, irrinunciabili, si fanno delle scelte e ci si assume la responsabilità di queste».

Sono passate poche ore dalla fine del Consiglio dei Ministri chiuso a tarda serata in cui il governo ha approvato la Manovra economica per il 2023, la prima con la firma di Giorgia Meloni ed è con soddisfazione che il premier l’ha presentata alla stampa ed al paese.

«È una manovra figlia di scelte politiche come normale che fosse dato che è figlia di un governo politico. Abbiamo deciso quali fossero le priorità e abbiamo concentrato lì le nostre risorse. Ritengo sia una manovra coraggiosa, coerente con gli impegni che abbiamo preso con gli italiani e coraggiosa perché scommette sul futuro. Ci sono due grandi priorità: la crescita, cioè mettere in sicurezza il tessuto produttivo, incentivare il lavoro, premiare chi ogni giorno si rimbocca le maniche e la giustizia sociale: attenzione alle famiglie e ai redditi più bassi ed alle categorie più fragili.

Abbiamo preso impegni importanti in campagna elettorale ed in questa manovra; stiamo iniziando un lavoro nell’orizzonte della legislatura. Ma credo che abbiamo aperto in un mese un varco in tutte quelle misure che dovevano caratterizzare la visione economica e le scelte politiche di questo governo. Ringrazio per la responsabilità di tutto il Consiglio dei Ministri; il clima che c’era ieri è stato serio e responsabile; io non ho visto egoismi».

COSA CONTIENE LA MANOVRA 2023

Cuneo Fiscale

«Non solo non confermiamo il taglio del 2% fino a 35k ma lo portiamo al 3% per i redditi fino a 20 mila euro. è la misura più costosa di tutta la legge di bilancio, 4 mld. Con maggiori risorse avremmo fatto sicuramente di più; ma restiamo nel percorso e nell’idea di partenza, cioè un progetto di legislatura per la riduzione del 5% del cuneo fiscale per i redditi fino a 35 mila euro. Il segnale che abbiamo dato è chiaro»

Caro Bollette

«Serve una soluzione strutturale in Europa. Io resto favorevole al tetto del prezzo del gas ma, quale sia, va trovato un sistema per fermare la speculazione. Altrimenti saremmo qui a mettere acqua dentro un secchio bucato. La percezione dell’Italia, guardata a vista, non è quella che esiste fuori da qui».

Flat Tax e lavoro

«L’estensione della flat-tax è fatta per il ceto medio, non per i ricchi. Decontrìbuzione per i neo assunti fino a 35 anni (per stabilizzazione o nuove assunzioni)»

Famiglia

«I provvedimenti per famiglia e natalità cubano 1,5 mld di euro. Una scelta che non ha precedenti rispetto ai governi degli ultimi anni.

Congedo parentale che viene retribuito al 30%. Molte mamme non se lo potevano permettere. Abbiamo aggiunto un mese facoltativo ma retribuito all’80% da usare fino a 6 anni. Una specie di salvadanaio del tempo che le mamme possono utilizzare in situazioni di difficoltà senza doversi trovare in condizioni economiche particolarmente difficili».

Pensioni

«Abbiamo affrontato la questione pensionistica con serietà. Ci sono paletti di buon senso. Chi decide di usare questa finestra non potrà prendere una pensione superiore a 5 volte la minima. Quando poi si maturano i contributi si tornerà a prendere quella che si è maturata. Le minime vengono rivalutate del 120%, fino a 2000 euro del 100% poi l’aumento comincia a calare fino al minimo del 35% per le pensioni da 5 mila euro.

Ci sono pensioni in Italia da 10 mila euro. Abbiamo scelto di limitare gli aumenti per loro e preferito aiutare la più deboli».

Caro Carrello

«Destineremo 500 milioni per abbassare i prezzi dei beni essenziali della nostra spesa utilizzando la rete dei comuni. Facciamo un appello ai produttori ed ai distributori. Noi diremo agli italiani chi ha aderito alla nostra iniziativa di calmierare i prezzi dei beni essenziali e dove si potranno spendere queste risorse; diremo agli italiani chi ha dato una mano al Paese per aiutare gli italiani per le persone in difficoltà economica. Su questo argomento, che non abbiamo ancora strutturato nei minimi dettagli, potrebbe ad esempio intervenire il Parlamento con alcuni idee che saremmo lieti di utilizzare. Spero che l’approccio non sia pregiudiziale».

Reddito di Cittadinanza

«Abbiamo sempre detto che il Reddito di Cittadinanza è una misura sbagliata perché uno Stato giusto non può mettere sullo stesso piano chi può lavorare e chi no. Da questa idea ci muoviamo. Avremmo avuto bisogno di più tempo per una riforma complessiva che faremo, in un mese non si può, ma fedeli ai nostri principi tuteliamo chi non può lavorare ma per gli altri il reddito viene abolito e nel 2023 non riceveranno 12 ma al massimo solo 8 mensilità.

Abbiamo fatto questa scelta per accompagnare le nostre scelte in vista di un nuovo sistema di assistenza, che non potevano realizzare in un mese. È quindi una fase si transizione per portare alla fine del ddc per chi può lavorare. Nessuno mi toglierà questo dalla testa, e vedo già partiti che chiamano su questo la piazza… Capisco la sinistra ed il M5S; capisco la loro posizione su questo… Vorrei sapere da chi ha voluto questa misura se avesse pensato ad uno strumento con il quale lo Stato dovesse occuparsi delle persone dai 18 ai 60 anni; c’è chi lo prende da tre anni, senza sosta, quindi non funziona come doveva a meno che abbiamo stabilito che lo Stato si debba occupare di queste persone all’infinito. Io credo invece che l’Italia debba trovare un posto di lavoro, migliorando la loro condizione di vita. Con l’obbligo di presenza in Italia».

Su questo tema sono stati annunciati controlli più serrati per percettori e richiedenti.

Fisco

«Pensiamo ad un rapporto diverso tra Stato e contribuente. Un rapporto in cui il fisco non è solo punitivo ma giusto e comprensivo nei confronti di chi è in difficoltà. Non c’è alcun condono ma operazioni di buon senso e vantaggiose per lo Stato. Vengono cancellate alcune cartelle, le più antiche dove l’importo è inferiore a quello che dovremmo spenderle per riscuoterle. L’importo dovuto si paga, si paga per tutti»

Soddisfatto anche il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini. «Soddisfazione per quanto deciso in un momento difficile. Una manovra che porta soldi in più, non miracolosa o miracolista, a milioni di famiglia. Buona la prima, possiamo dire così. Sono stati 30 giorni di lavoro bene impegnati e credo che la gente stia ed abbia apprezzato. Aver fermato la Fornero, ma questo era un dovere sociale. È un primo passo, l’inizio di un percorso. Chiederò all’Europa un co-finanziamento per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Oggi il Mose sta salvando Venezia, evitando una marea di quasi due metri che sarebbe stata catastrofica. Stiamo salvando un bene dell’umanità».

Parole simili a quelle del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. «È una manovra prudente, coraggiosa e giusta. Abbiamo fatto scelte politiche anche impopolari ma va sottolineato. Siamo orgogliosi di questo. Abbiamo anche rifinanziato le cose giuste e buone del passato governo e che non erano finanziate».

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