Meno tv, meno social. La nuova strategia di Salvini che sorprende e paga (nei sondaggi)

Salvini di, qui, Salvini di là. C’era una volta il leader della Lega in versione «onnipresente»; lo trovavi in tv, lo trovavi soprattutto sui social, dove ha davvero fatto epoca: era il tempo della «bestia» la squadra che raggiungeva livelli di interesse ed interazioni sui social che gli altri hanno provato (senza successo) ad emulare.

C’era una volta…

Perché da qualche mese è tutto cambiato. Oggi il leader della Lega torna in tv rompendo un silenzio che va avanti da mesi, più o meno dalla nascita del governo Meloni. E se provate a navigare nei suoi account troverete 4-5 post al giorno in queste settimane dedicate molto alla campagna elettorale in Lombardia (dove la Lega si gioca parecchio) e nel Lazio; soprattutto non troverete più i famosi video con cui una volta parlava ai suoi sostenitori. Che, questo è inevitabile quando si produce meno, ovviamente sui social sono calati di numero.

Oggi Matteo Salvini è un ministro che parla solo agli eventi in cui è presente come Ministro e commenta news di fatto legate al suo ministero. Senza strappi, senza intromissioni nel campo degli altri; senza spallate ad amici e nemici.

La cosa non è di certo passata inosservata e a Roma ha dato il via a interpretazioni di vario tipo.

C’è ovviamente chi dice che dietro tutto ci sia una sorta di bavaglio che il Presidente del Consiglio gli ha messo addosso. C’è anche chi dice che il bavaglio sarebbe stato messo da altri esponenti interni alla Lega, preoccupati dal non brillante risultato elettorale delle politiche dello scorso settembre. Voci (maligne) che valgono il tempo di una chiacchiera; perché alla fine solo lo stesso Salvini conosce i motivi del suo cambio di strategia, che non è solo comunicativa ma anche politica.

Nei giorni della nascita del governo Meloni importanti commentatori scrivevano che proprio dal partito del Nord sarebbero arrivati i pericoli maggiori per la stabilità della maggioranza. raccontavano di un rapporto personale difficile con la leader di Fratelli d’Italia, se non di vera e propria invidia. Nulla di più sbagliato.

Salvini e la Lega di fatto sono da mesi alleato fedele, certo non mancano precisazioni ed alcune prese di posizione, ma tutto nella normalità del dialogo interno tra partiti della maggioranza dove magari gli attriti più rumorosi sono quelli tra Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Di sicuro il giorno dopo il voto di settembre qualcosa è scattato, qualcosa è cambiato. Bene? Male? Chi lo sa. Di sicuro anche il modo, silenzioso, pacato, con cui è stata gestita la nascita della fronda di ex leghisti vicini ad Umberto Bossi in Lombardia e che si sono schierati con Letizia Moratti è il segnale che una volta il segretario voleva conquistare (e ci riusciva) le folle a colpiti frasi, discorsi, slogan e video su fb. Oggi ha scelto la strada del silenzio, della fedeltà al governo, della collaborazione, del basso profilo.

E buona parte degli italiani preferiscono quelli che parlano poco e lavorano a quelli che come lavoro parlano tanto.

Ps. Sarà un caso ma nei sondaggi la Lega è data in risalita, stabile sopra il 9%.

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