giovedì, 28 Novembre 2024
Messina, Another End un film su assenza e amore
“Per me prima che un film di
fantascienza Another End è una storia d’amore. L’amore che vive
nelle parole, tra i pensieri, nei ricordi, ma che soprattutto
vive e cresce nel silenzio nei corpi. Di nascosto. Come un
segreto del corpo”. Così Pietro Messina ha sintetizzato alla
Berlinale il suo Another End, film in concorso per l’Italia e in
sala dal 21 marzo con 01.
Sul fatto poi che già in L’attesa, suo primo film, ci sia il
tema del distacco ha spiegato il regista nato quarantadue anni
fa a Caltagirone: “Sono convinto che l’assenza sia un terreno
davvero fertile perché mette ancora più in evidenza l’amore, il
vissuto”.
Questa la storia del film, prodotto da Indigo Film con Rai
Cinema, che ha diviso la critica alla Berlinale. Sal (Gael
Garcia Bernal) è un uomo pieno di dolore e senza più lacrime da
quando ha perduto Zoe (Renate Reinsve), l’amore della sua vita,
morta in un incidente d’auto di cui lui si sente responsabile.
Inizia così nel segno del più classico dei binomi, amore e
morte, l’opera seconda di Messina. Ma per fortuna ci troviamo
in un tempo distopico e sua sorella Ebe (Bérénice Bejo),
preoccupata della sua salute mentale, gli propone di affidarsi
ad Another End, una nuova tecnologia che promette di alleviare
il dolore del distacco riportando in vita, per breve tempo, la
coscienza di chi se n’è andato. Così Sal potrà ritrovare la sua
Zoe, ma nel corpo di un’altra donna. Un corpo sconosciuto in cui
lui misteriosamente riconosce la moglie. Ciò che si era spezzato
sembra ricomporsi.
Another End concede, infatti, a Sal del tempo per condividere
ancora un po’ di vita con Zoe, per amarla di nuovo, per esserne
amato. Ma la sua è una gioia effimera. Al termine del programma,
Sal riuscirà davvero a dire per la seconda volta addio alla
moglie?
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