venerdì, 29 Novembre 2024
Messina, Another End un film sull’amore che c’è nelle parole
“Per me prima che un film di
fantascienza Another End è un storia d’amore. Sull’amore che
vive nelle parole, tra i pensieri, nei ricordi, ma che
soprattutto vive e cresce nel silenzio nei corpi. Di nascosto.
Come un segreto del corpo”. Così Pietro Messina (L’attesa)
sintetizza oggi alla Berlinale il suo Another End, il primo dei
due film italiani in concorso alla 74/ma edizione del Festival
di Berlino.
Questa la storia. Sal (Gael Garcia Bernal) è un uomo pieno di
dolore e senza più lacrime da quando ha perduto Zoe (Renate
Reinsve), l’amore della sua vita morta in un incidente d’auto di
cui lui si sente responsabile. Inizia così nel segno del più
classico dei binomi, amore e morte, Another End di Piero Messina
uno dei due film italiani in corsa in questa 74/ma edizione
della Berlinale.
Ma per fortuna ci troviamo in un tempo distopico e sua sorella
Ebe (Bérénice Bejo) preoccupata della sua salute mentale gli
propone di affidarsi ad Another End, una nuova tecnologia che
promette di alleviare il dolore del distacco riportando in vita,
per breve tempo, la coscienza di chi se n’è andato. Così Sal
potrà ritrovare la sua Zoe, ma nel corpo di un’altra donna. Un
corpo sconosciuto in cui lui misteriosamente riconosce la
moglie. Ciò che si era spezzato sembra ricomporsi.
Another End concede, infatti, a Sal del tempo per condividere
ancora un po’ di vita con Zoe, per amarla di nuovo, per esserne
amato. Ma la sua è una gioia effimera. Al termine del programma,
Sal riuscirà davvero a dire per la seconda volta addio alla
moglie?
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