Meta fa causa ad azienda che avrebbe sottratto dati iscritti

(ANSA) – MILANO, 17 GEN – Meta-Facebook ha avviato un’azione
legale contro Voyager Labs, presentando una denuncia al
tribunale della California per chiedere al giudice di emettere
un’ingiunzione permanente nei confronti dell’azienda. Al centro
della diatriba, il cosiddetto “scraping dei dati”, ossia
l’attività secondo cui una compagnia mette in pratica una serie
di azioni per raccogliere i contenuti pubblicati online e
ricostruire le vite digitali degli utenti.
    Nel 2021, Il Guardian aveva scoperto che il servizio della
compagnia israeliana era stato utilizzato dal Los Angeles Police
Department per analizzare i contenuti pubblicati da alcuni
individui e prevedere chi di questi avrebbe potuto commettere un
crimine. Se non è illegale, di per sé, ottenere foto, video e
post pubblicati sui social liberamente, Meta denuncia l’attività
di Voyager Labs di aver creato oltre 38.000 account fasulli su
Facebook per raccogliere i dati di oltre 600.000 utenti, tra cui
post, like, elenco dei contatti, foto e commenti, spesso resi
visibili solo alla rete di amici e non aperti a tutti. Meta
afferma che Voyager ha violato i suoi termini del servizio,
usando programmi automatizzati per lo scraping delle
informazioni e la creazione di account falsi.
    La denuncia di Meta segue un caso giudiziario simile che
coinvolge LinkedIn e la startup hiQ. Dopo una battaglia legale
durata anni, LinkedIn e hiQ alla fine si sono accordati nel
dicembre del 2022 per il pagamento, a favore del social
professionale di proprietà Microsoft, di 500.000 dollari, a
seguito di una sentenza in un tribunale distrettuale della
California. La questione di Voajer Labs, stando alle prime
indagini di Meta, coinvolgerebbe molti altri social, anch’essi
vittime dello scraping automatizzato dei dati. Tra questi
Instagram, Twitter, YouTube, Telegram e lo stesso LinkedIn.
    (ANSA).
   

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