giovedì, 6 Febbraio 2025
Michael Douglas, ‘le mie scene di sesso che scandalo’
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(ANSA) – CANNES, 17 MAG – La famiglia prima di tutto, il
rapporto con il patriarca Kirk, pioniere di Hollywood che è
morto tre anni fa quasi centenario, e poi il suo impegno contro
la diffusione delle armi da salotto, il rapporto con le giovani
generazioni, la figlia ventenne Carys Zeta, gli incontri magici
di una carriera con due Oscar (il primo da produttore per
Qualcuno volò sul nido del cuculo di Milos Forman e il secondo
da protagonista di Wall Street di Oliver Stone), tantissimi
premi e da ieri sera anche la Palma d’oro onoraria. Michael
Douglas, 78 anni, scampato ad un cancro alla gola, curato in
passato per dipendenza sessuale (senza dimenticare quelle per
alcol e droga), volto della Hollywood degli anni ’80 con grandi
successi al botteghino, ha l’età dei bilanci e degli aneddoti,
come i tanti che ha raccontato nella masterclass al festival di
Cannes accolto dagli applausi.
Come quella volta, era il 1992, in cui “scioccammo la platea
di Cannes con la premiere di Basic Instinct. Adesso forse il
film di Paul Verhoeven passerebbe quasi inosservato allora fu
uno scandalo passato agli annali. Mi ricordo le facce degli
spettatori con tutte quelle esplicite scene di sesso, con Sharon
Stone e Jeanne Tripplehorn sugli schermi giganti. Seguì una cena
con tutti in imbarazzo. Ma poi non ci fu moglie francese che non
convinse il marito ad andare al cinema”.
Le scene di sesso a quanto pare sono una costante, ricorda
anche quelle di Attrazione fatale ad esempio, “non sono
confortevoli. Per Basic Instinct ci fu anche l’intimate coach
sul set, Sharon fu pazzesca, bisogna immaginare quei momenti
come danza, come coreografia, la mano prima di qua, le labbra di
là…”. Altro clima per il divertente La guerra dei Roses, altro
successo al botteghino, 1989, con Kathleen Turner: “convinsi il
regista Danny DeVito, uno dei miei migliori amici a cambiare il
finale, i due finivano per ammazzarsi. Quando si trattò di
girare l’altra versione con Kathleen appesa al lampadario, Danny
diede lo stop per la pausa pranzo e lasciò lei a fluttuare
urlante”.
Quanto al padre, “lo ammiro sempre di più, è stato un uomo
straordinario e oggi sarebbe orgoglioso di me”. (ANSA).