mercoledì, 22 Gennaio 2025
Microbiota pediatrico portato da Bologna a Pavia per trapianto
Il policlinico Sant’Orsola di
Bologna sempre più “punto di riferimento” per i trapianti di
microbiota nei bambini. Per la prima volta in Italia microbiota
pediatrico è stato trasportato come un organo per intervenire
sulle condizioni di un paziente di quattro anni che non poteva
essere spostato, a causa del suo grave quadro clinico,
dall’Ospedale San Matteo di Pavia. Il caso, che apre sempre di
più a nuovi scenari di cura, è stato seguito dai professionisti
dell’Oncoematologia pediatrica dell’Irccs Policlinico
Sant’Orsola di Bologna. “Un anno straordinario: grazie al
trapianto di microbiota abbiamo salvato dieci piccole vite da
patologie che, ad oggi, avrebbero avuto scarse probabilità di
cura.- – spiega Riccardo Masetti dell’Oncologia pediatrica
dell’Irccs – Risultati ancora più emozionanti se pensiamo che
solo pochi mesi fa effettuavamo la procedura per la prima volta
nel nostro Policlinico e sul bambino più piccolo in Europa mai
trattato”.
La procedura prevede l’utilizzo di microbiota – l’insieme dei
batteri che abitano l’intestino e che ha un materiale
genetico cento volte superiore a quello umano – per casi
complessi come quello da ‘malattia di trapianto contro l’ospite’
(GvHD), grave complicanza di una malattia onco-ematologica.
Patologia per cui è stato curato il bambino di quattro anni
ricoverato a Pavia, resistente alle altre terapie e insorta dopo
un trapianto di midollo per trattare la talassemia.
“Il bambino ha risposto molto bene al trapianto e ora potrà
finalmente affrontare, come ultimo passo, un delicato intervento
chirurgico. La disponibilità e collaborazione dei colleghi di
Bologna, che colgo l’occasione per ringraziare, sono state
fondamentali per il nostro paziente”, dice Marco Zecca,
direttore di Ematologia 2 Oncoematologia pediatrica della
Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia. “Siamo
contenti di essere diventati un punto di riferimento a livello
nazionale anche per i colleghi che seguono con impegno e
passione i piccoli con queste gravi patologie – aggiunge Masetti
dell’Irccs – solo pochi mesi fa eravamo stati coinvolti dai
colleghi dell’Ospedale Pediatrico Gaslini che ci hanno inviato
due pazienti di circa due anni, adesso con il San Matteo abbiamo
raggiunto uno step successivo e la capacità di esportare
l’esperienza maturata mettendola a disposizione di pazienti che
non possono avvicinarsi a noi”.
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