mercoledì, 13 Novembre 2024
Migliora pasto nel 44% delle mense ma vince il rifiuto dei bimbi
Migliora nel 44% delle mense
scolastiche il pasto consumato dai bambini, ma peggiora il loro
atteggiamento rispetto al cibo e metà dei pasti, e di
conseguenza la tariffa, finisce nella spazzatura. È quanto
emerge dal 9° Rating dei menu scolastici presentato alla Camera
e pubblicato da Foodinsider, che ogni anno monitora lo stato del
servizio su un campione rappresentativo di circa un terzo delle
mense italiane. I dati 2023/24 sono messi a confronto con quelli
degli ultimi 5 anni, dimostrando come la legge dei Cam, Criteri
ambientali minimi in vigore dall’agosto 2020, abbia reso i menu
più sani e sostenibili, con maggiore varietà di alimenti, più
biologico e legumi ma anche più prodotti locali. Ma sono sempre
di più gli alunni che hanno paura di assaggiare piatti nuovi e
cercano rifugio nella pasta in bianco e nel pane.
Secondo l’indagine, dove il 29,5% dei menu rimane stabile
mentre nel 20% cala la qualità, il miglioramento è significativo
in quei Comuni che hanno rinnovato le gare d’appalto, come è
successo a Trento, Udine, Frosinone, Rieti e Siracusa. Quanto
agli aspetti negativi, continua l’ascesa del cibo processato e
diminuisce la percentuale di pasto effettivamente consumata; un
fenomeno poco monitorato, che invece, sarebbe indispensabile per
poterlo affrontare. I maggiori consumi si registrano nelle
scuole che fanno educazione alimentare, con cucine interne, dove
i bambini hanno a disposizione più tempo per il pranzo, dove i
refettori sono meno rumorosi e dove la frutta è servita a metà
mattina anziché a fine pasto. Il Report dedica un focus speciale
al pane. “Nonostante si trovino ancora panini plastificati
singolarmente e fatti con farine raffinate 00 – afferma la vice
presidente di Foodinsider Francesca Rocchi – sono emerse realtà
che offrono più forme e varietà di pane, anche integrale o fatto
con farina di tipo 2, altre che privilegiano i grani antichi o
che ricostruiscno le filiere locali, dal grano fino al mulino e
al panificio del territorio”. Diverse, infine, le best practice
che puntano verso una mensa sostenibile. Dai progetti europei
Horizon alle attività delle agenzie regionali per lo sviluppo
dell’agricoltura, alle azioni della società civile che a Roma è
rappresentata dal Consiglio del Cibo, da cui è nata la proposta
di introdurre, una volta al mese, un pasto completamente
vegetale per ridurre le emissioni.
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