Morte Furrer, Uci ‘ancora non sappiamo cosa sia successo’

“L’incidente di Muriel Furrer
colpisce tutti noi. I nostri pensieri sono rivolti alla sua
famiglia, ai suoi amici, alla federazione svizzera e a tutta la
comunità ciclistica. Questi campionati del mondo dovevano essere
una celebrazione, ma si sono trasformati in una tragedia. Ci
sentiamo tutti in colpa”.
    Il presidente dell’Uci David Lappartient parla nel corso di
un’affollata conferenza stampa in cui molte delle domande,
inevitabilmente, ha ruotato intorno alla tragedia di giovedì.
    “Quando organizziamo i Mondiali, dovrebbe essere il momento
più importante della stagione per tutte le nostre federazioni –
continua il dirigente che è anche candidato alla presidenza del
Cio -. Ma è un momento particolarmente importante per i giovani.
    Spesso è la prima volta che fanno parte di una squadra nazionale
o che partecipano a una competizione ciclistica di tale
importanza”.
    Non è stato così per Muriel Furrer, che correva per la
nazionale di casa, la Svizzera, e ha perso la vita a soli due
chilometri da casa. “Non sappiamo esattamente cosa sia successo
– ammette Lappartient -. È compito della polizia e delle
autorità locali stabilirlo. Mi fido di loro e non voglio trarre
conclusioni”.
    Poi il presidente dell’Uci si rifiuta di parlare
dell’eventuale ritardo negli interventi di soccorso della 18enne
zurighese, ma sottolinea che “le indagini potrebbero richiedere
del tempo. Gli investigatori lo faranno al ritmo che riterranno
necessario”. “Il ciclismo non si gioca in uno stadio chiuso,
come ad esempio il calcio, dove i rischi sono limitati –
aggiunge Lappartient -. Il ciclismo si svolge su strade aperte e
la maggior parte degli incidenti gravi o mortali nel nostro
sport avviene durante l’allenamento. L’elenco si allunga sempre
di più, ed è anche una questione di buon senso”.
    Intanto oggi a Zurigo è stato osservato un minuto di silenzio
prima della partenza delle prime gare di paraciclismo. Le
bandiere sono state esposte a mezz’asta intorno alla zona di
arrivo e i vari eventi organizzati per quella che doveva essere
una festa della bicicletta sono stati annullati, compreso il
tradizionale gala organizzato dall’Unione Ciclistica
Internazionale.
   

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