Mpox, -13% di casi a novembre ma virus resiste in Africa

Lieve frenata dell’mpox a novembre.
    Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità, nel mese scorso sono stati registrati
2.726 nuove infezioni con una flessione del 13,2% rispetto al
mese precedente. Resta però stabile il numero di contagi in
Africa, che continua a rappresentare l’epicentro dell’epidemia.
    Nei giorni scorsi, inoltre un nuovo Paese ha registrato il primo
caso di infezione causato dal nuovo ceppo Ib: il Belgio.
    La situazione dell’Africa continua a preoccupare. Il ceppo Ib
del virus sta continuando a diffondersi prevalentemente nelle
province orientali della Repubblica Democratica del Congo e nei
paesi limitrofi, con la trasmissione all’interno della comunità
segnalata in Burundi e Uganda, che nelle ultime sei settimane
sono gli Stati che riportano il maggior numero di casi
(rispettivamente 924 e 681). Sono stati segnalati inoltre
focolai in Kenya e Ruanda e casi correlati ai viaggi in Zambia e
Zimbabwe. Cresce inoltre il numero di Paesi al di fuori
dall’Africa che hanno riportato contagi: nelle ultime settimane
si sono aggiunti, oltre al Belgio, l’Oman e il Pakistan.
    “La diffusione del clade Ib sembra verificarsi principalmente
attraverso la trasmissione tra giovani adulti tramite stretto
contatto fisico, spesso contatto sessuale”, spiega l’Oms.
    Tuttavia, man mano che il virus comincia a circolare nella
comunità, “i modelli di trasmissione sembrano evolversi, con una
maggiore diffusione all’interno di famiglie”. Ciò sta facendo
aumentare la percentuale di casi tra i bambini.
    Per quel che riguarda il ceppo IIb, quello responsabile della
epidemia globale del 2022, la gran parte dei casi si è
verificato in Australia.
   

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