domenica, 24 Novembre 2024
Mpox, 30mila test in consegna in Africa ma ‘ne servono di più’
Nelle prossime settimane,
l’Organizzazione mondiale della sanità consegnerà ai Paesi
africani altri 30.000 test per la diagnosi del virus mpox, il
cosiddetto vaiolo delle scimmie. Ma per far fronte all’epidemia,
dichiarata emergenza sanitaria internazionale, “è urgente
ampliare l’accesso ai servizi diagnostici”, rileva l’Oms, che
chiede ai produttori di questi dispositivi di presentare una
manifestazione di interesse per l’Emergency Use Listing, una
procedura di emergenza per accelerare l’iter di consegna.
“I test di laboratorio sono essenziali per identificare le
catene di trasmissione, rilevare i casi in anticipo e prevenire
un’ulteriore diffusione del virus”, scrive in una
l’organizzazione. Il rilevamento del dna virale mediante test Pc
(reazione a catena della polimerasi) su campioni prelevati da
lesioni cutanee, come fluido o vescicole, è il gold standard per
la diagnosi di mpox. Dal 2022, l’Oms ha consegnato, nel mondo,
circa 150.000 test diagnostici in vitro per l’mpox, di cui oltre
un quarto è andato ai paesi della regione africana. Ma con ben
1.000 casi sospetti segnalati solo nella Repubblica Democratica
del Congo questa settimana, la domanda è in aumento. Nel Paese,
epicentro della nuova epidemia, da maggio 2024, sei laboratori
aggiuntivi sono stati attrezzati per diagnosticare l’mpox.
Grazie a questi sforzi, i campioni virali testati nel 2024 sono
stati 4 volte di più rispetto al 2023.
Un ulteriore passo avanti sarà fatto ora con l’attivazione
della procedura di Emergency Use Listing, con cui l’Oms può
approvare l’uso di prodotti medici come vaccini, test e farmaci,
per l’approvvigionamento a tempo limitato in situazioni di
emergenza. Il processo mira ad aiutare i Paesi che non hanno
approvato questi prodotti a livello nazionale, ad acquistarli “per far fronte a un bisogno critico”.
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