Murphy, scandalo Magdalene in Irlanda è ancora un trauma collettivo

Dopo Oppenheimer, il padre della
bomba atomica per cui è candidato all’Oscar, l’attore irlandese
Cillian Murphy veste i panni di Bill Furlong, un commerciante di
carbone e uomo molto religioso che scopre alcuni terribili
segreti custoditi nel convento della sua città. Ovvero lo
scandalo delle Magdalene Laundries: orribili asili gestiti da
istituzioni cattoliche dal 1820 fino al 1996, apparentemente per “riformare giovani donne”.
    Questa l’apertura del 74esimo Festival di Berlino (15-25
febbraio) con la prima mondiale di Small Things Like These,
produzione irlandese-belga diretta da Tim Mielants da una
sceneggiatura di Enda Walsh e basata sul libro omonimo della
scrittrice irlandese Claire Keegan (Einaudi).
    “Tutti in Irlanda conoscono questa storia – dice a Berlino
Murphy -. Quello che è successo alla Chiesa di allora penso lo
stia ancora elaborando. E l’arte può essere un balsamo per
queste cose, può aiutare. Questo – e non i tappeti rossi – ha
aggiunto – è il motivo per cui ho deciso di diventare un
attore”.
    E ancora Murphy: “Quella vicenda resta un trauma collettivo e
una grande vergogna in particolare per le persone di una certa
età che quelle cose le hanno vissute. E poi ci sono ancora tante
domande sulla complicità, il silenzio che hanno fatto da scudo a
questa triste storia”.
    Il film che si svolge a Natale del 1985 ha nel cast, oltre
Murphy, Eileen Walsh, Michelle Fairley e la grande Emily Watson
nei panni di Sister Mary ed è stato prodotto poi dallo stesso
Murphy e Alan Moloney attraverso la loro società di produzione
Big Things Films insieme a Catherine Magee.
    “Per me questo film – sottolinea il regista belga – è una
storia sul dolore e sulla sua elaborazione. Questo il suo vero
motore. Così ho attraversato queste diverse fasi del dolore
insieme a Cillian e ho cercato di andare fino in fondo anche se
non sono irlandese. Sì, per me è stato come un viaggio personale
in cui mi hanno aiutato tutti”.
    Va detto che sulla vicenda reale delle violenze nei conventi per
giovani donne sono stati fatti diversi film di denuncia. Uno su
tutti: nel 2002 Magdalene (The Magdalene Sisters) scritto e
diretto da Peter Mullan e in anteprima mondiale a Venezia.
   
   

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