Non rimpiangeremo la Lamorgese, i suoi silenzi, il suo lasciar fare

C’è una cosa misteriosa che sta accadendo in Italia. Vero, siamo nel pieno di una campagna elettorale che ha già catalizzato le menti e le attenzioni dei big della politica e di gran parte dell’opinione pubblica. Tanto, ci è stato detto, fino al voto il Governo Draghi resterà in carica per gli “affari correnti”.

Ecco, ci piacerebbe sapere se tra questi “affari” sia compresa la gestione dei migranti. Perché, a guardare le cronache e le reazioni della politica, verrebbe da dire che non fa parte delle cose importanti da seguire.

Eppure siamo reduci da una domenica da record per l’arrivo di barchini e barconi con un totale di 2000 sbarchi in meno di 24 ore. Inutile dire che non bisogna parlare di invasione perché l’accusa di razzismo sarebbe immediata. Ma le parole del sindaco di Lampedusa e di chi si occupa dell’ordine pubblico sull’isola siciliana non lasciano spazio a dubbi: la situazione è insostenibile, siamo al collasso…

Quindi il problema c’è, l’interesse delle istituzioni invece manca. Certo, non ci aspettiamo che Draghi in prima persona intervenga, visto la situazione in cui si trova a governare ma forse sarebbe il caso che il Ministro dell’Interno dica qualcosa, anzi, faccia qualcosa.

Invece Luciana Lamorgese tace; tace da sempre. Vi sfidiamo ad esempio a trovare una sua dichiarazione durante le complesse giornate della crisi: niente, silenzio totale. Come se non ci fosse, come se il Viminale fosse un ministero di secondo piano. Come se la situazione della sicurezza in Italia fosse tutta rose e fiori.

Invece non è così. La cronaca nera regala da settimane una serie di reati di vario tipo da far paura. Persino una non-di-destra come Chiara Ferragni si è permessa ed esempio di far notare come Milano non sia una città sicura (salvo poi ritrattare al primo altolà di Beppe Sala); e proprio dalla Stazione Centrale milanese è arrivato il video dell’uomo (extracomunitario) colpito a bottigliate in testa da altri uomini (extracomunitari) e lasciato a terra in una pozza di sangue davanti alla folla terrorizzata. Niente. Per il Viminale tutto questo non è degno di una reazione, una dichiarazione, di un gesto. Almeno per far sentire la voce dello Stato, la sua presenza. Niente.

E su tutto c’è la questione migranti. Il numero degli sbarchi è da record e non sembra rallentare. Reazione? Il silenzio.

In questo momento di tifoseria politica dove tutto quello che era il Governo Draghi viene dipinto come qualcosa di unico e magico bisognerebbe avere la lucidità di raccontare anche la verità. E cioè che la Lamorgese non sarà rimpianta da nessuno; soprattutto non mancherà il suo silenzio, su qualsiasi cosa; sbarchi, rave party, violenze varie. Il claim era sempre quello: lasciar fare e soprattutto tacere. Nascondersi e nascondere i problemi. Ma senza fare rumore, sia chiaro.

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