domenica, 24 Novembre 2024
Nuova bufera sui vertici di Hamas e della Fratellanza musulmana
Dopo la fattura da 1 milione di dollari per il soggiorno nell’ Hotel di Doha, il Mandarin Oriental, del capo dell’Ufficio politico di Hamas Ismail Haniyah e del suo entourage durante la guerra di Gaza durata dal 10 al 20 maggio, emergono altre incedibili vicende in merito all’uso a dir poco spregiudicato dei fondi che arrivano da tutto il mondo al movimento terrorista palestinese. A proposito di fondi: dopo ampia scrematura, dal Qatar arrivano 30 milioni di dollari al mese per “le famiglie bisognose” della Striscia di Gaza mentre gli emiri di Doha hanno già stanziato 500 milioni di dollari per la ricostruzione degli edifici distrutti durante il recente conflitto.
Inutile dire che in pole position per il post conflitto ci sono le imprese turche vicine a Recep Tayyip Erdoğan e al suo clan sponsor di Hamas e della Fratellanza musulmana. Per tornare all’uso a dir poco spericolato dei fondi qatarini e iraniani da parte dei dirigenti di Hamas dopo i 26.000 dollari di massaggi e 300.000 dollari di “servizi aggiuntivi” al Mandarin Hotel di Doha altre fatture imbarazzano gli ayatollah di Teheran: ad esempio quelle di Khaled Meshaal uno dei leader di Hamas che lo scorso 16 maggio, si è recato in una gioielleria, sempre a Doha, acquistando gioielli per un valore di 142.697.00 Qatar/Rial, pari a 32.816,17 euro con una fattura intestata a Khalid Abd al rahman Ismail Abd al Qader Meshal (il suo vero nome). Non appena a Teheran hanno avuto certezza della notizia hanno inviato una lettera di fuoco che lascia pochi dubbi sull’umore dei puritani religiosi iraniani. Nemmeno il tempo di clamare le acque che un altro dirigente di Hamas si fatto pizzicare con le mani nella marmellata anzi, nel reggiseno di una bella escort in una camera di hotel di Tel Aviv. Abu Fenna, che è anche responsabile della raccolta della Zakat (elemosina) dei Fratelli musulmani a Gaza, ed è stato sollevato da tutti i suoi incarichi all’interno di Hamas dopo che è stato pubblicato un video compromettente che lo mostrava nudo in un hotel di Tel Aviv. Nel video della durata di 48 secondi, si vede Walid Haddad, alias Abu Fenna, in una stanza d’albergo con una donna, apparentemente una prostituta. Un individuo lo filma nudo, dopo aver lasciato cadere un asciugamano che gli circondava i fianchi. Il finale del video è pirotecnico perché dopo gli insulti a chi lo filma, inizia a prendere a calci il suo compagno di stanza. Abu Fenna nelle ore successive ha tentato di parare il colpo parlando di fotomontaggio ad opera del Mossad ma nessuno gli ha creduto tanto che è stato cacciato seduta stante. Il video nel frattempo rimosso dopo milioni di visualizzazioni sui social network ha scatenato le furibonde proteste degli internauti. In ogni caso, c’è da dire che quelli di Hamas sì che se le godono: hotel 5 stelle, massaggi, servizi aggiuntivi, vini francesi e pure le mignotte. Donate fratelli donate…
Comunicato integrale del Ministero degli esteri iraniano e la fattura del Mandarin Hotel di Doha
La lettera è indirizzata al signor Yahya Sinwar, leader del Movimento islamico Hamas. Si dice che la lettera sia “top secret”. “Questa è una raccomandazione da prendere sul serio…”; “La reputazione della nostra rivoluzione a Gaza è migliorata, l’operazione ‘Spada di Gerusalemme’ è stata vittoriosa con la garanzia della Repubblica islamica iraniana, siamo venuti a conoscenza di alcune scappatoie che dovete chiudere e dovete essere prudenti e attenti riguardo ad esse”. “Alcuni membri dell’ala politica di Hamas hanno pubblicato alcune foto e documenti segreti relativi al solo Movimento, durante il loro soggiorno a Doha, Qatar, che hanno avuto troppa influenza sulla direzione del Movimento, che scandalizza il lavoro e gli sforzi… I costi erano troppo visibili: dovete calmare la situazione il più presto possibile ed essere responsabili a nome dell’ala politica del Movimento islamico Hamas e del loro leader, fratello Ismail Hanya e farci sapere le vostre decisioni e i risultati”; “Ci aspettiamo i nuovi documenti e le regole riguardanti la nostra cooperazione per l’attuazione da parte vostra e Dio vi aiuterà”.
Firmato Ismail Kaani, Capo Al Quds (Gerusalemme) responsabile dell’esportazione della rivoluzione e dall’Ayatollah Ali Khamenei Guida Suprema dell’Iran.