On Radar, autonomia produttiva per tutelare la sicurezza nazionale

Energia, farmaci, alimenti, cyber security, Sono i quattro ambiti che, in un mondo sempre più globalizzato, rappresentano le nuove ‘armi non convenzionali’ con le quali è possibile combattere una guerra. E senza l’uso di armi tradizionali. La sicurezza nazionale, dunque, passa anche, e sempre di più, dal controllo di questi settori e dalla capacità di essere autonomi a livello produttivo in ciascuno di essi. Sono le priorità indicate dal Think tank On Radar di Fondazione Menarini in una recente audizione alla Commissione Difesa della Camera.

L’aggressione militare non è l’unica minaccia alla sicurezza dello Stato. La pandemia, le rivalità geopolitiche e una globalizzazione sempre più selettiva hanno dimostrato che per mettere in ginocchio un Paese è sufficiente colpire le sue industrie strategiche. Ridurre le dipendenze critiche dell’Italia dall’estero, proteggere le sue catene di approvvigionamento e investire in una maggiore autonomia produttiva diventano dunque oggi questioni di sicurezza nazionale. È quanto rilevato da On Radar, diretto da Massimo Scaccabarozzi, che ha proposto una serie di soluzioni volte a rendere l’Italia sempre meno dipendente dai Paesi extra europei in questi settori chiave per la sicurezza.

Il settore energetico innanzitutto: è quello in cui l’indice di dipendenza italiana dalle forniture estere risulta più critica raggiungendo il 75%, a fronte di una media europea del 55%. Tra le proposte avanzate, investire in nuovi impianti sul territorio nazionale per promuovere maggiore indipendenza e sviluppare nuove catene globali di approvvigionamento energetico, ampliando la diversificazione dei fornitori. 

 Altro settore cruciale è la farmaceutica: l’Italia, pur essendo il primo paese per la produzione farmaceutica in Europa, è fortemente dipendente nella fornitura di principi attivi e prodotti intermedi da Cina e India. È necessario pertanto investire in nuovi stabilimenti per la produzione di principi attivi sul territorio nazionale, anche ricorrendo a una collaborazione pubblico-privata. Infatti, essere quanto più possibile indipendenti nella produzione di medicinali e vaccini significa mettere al sicuro la popolazione.

Anche l’industria alimentare rappresenta un bersaglio ideale per colpire la sicurezza nazionale, a partire dalla logistica: “servono operazioni di intelligence per tutelare tutti gli attori della catena di valore, dai trasportatori fino ai magazzini”, avverte On Radar. Infine la cyber security: l’apparato informatico è il sistema nervoso di un’azienda e di un Paese. Se attaccato, può generare distorsioni importanti in grado di danneggiare, anche a lungo, servizi essenziali. Ma in Italia il settore della cyber security è quello con il minor numero di aziende nazionali, solo il 20% del totale. 
   

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