Oscar 2025, Emilia Perez in corsa con Vermiglio

(di Alessandra Baldini) Dal francese Emilia Perez con
Selena Gomez e Zoe Saldana pluripremiato a Cannes al brasiliano
I’m Still Here, l’intenso dramma di Walter Salles sulla storia
vera di un deputato desaparecido negli anni ’70, al Seme del
Fico Sacro dell’iraniano in esilio Mohammad Rasoulof sulle donne
del suoi paese, sara’ serrata la corsa di Vermiglio in vista
degli Oscar 2025: sono 85, tra cui quello di Maura Delpero, i
film internazionali selezionati dall’Academy in vista della che
verra’ annunciata il 17 dicembre.
    Le nomination usciranno il 17 gennaio mentre la serata degli
Oscar in diretta dal Dolby Theater di Los Angeles andra’ in onda
il 2 marzo sulla Abc con il comico Conan O’Brian per la prima
volta alla conduzione.
    Possono correre alla categoria International Feature
lungometraggi prodotti fuori dagli Stati Uniti e parlati per
almeno del 50% in una lingua che non sia l’inglese. Ecco perche’
e’ stato escluso dalla prima selezione The Sinking of the Lisbon
Maru presentato dalla Cina: il film di Fang Li, che ha debuttato
l’anno scorso al British Film Institute di Londra con la tragica
vicenda di una nave giapponese che trasportava prigionieri
britannici durante la seconda guerra mondiale, e’ stato incluso
invece nella vasta rosa (169 titoli) dei migliori documentari in
corsa con il controverso Bibi Files, un duro atto di accusa di
Alexis Bloom contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu che
ancora sta cercando un distributore negli Usa. Tra i documentari ce n’e’ uno italiano: The Lost Legacy of
Tony Gaudio di Alessandro Nucci e’ dedicato al cosentino
pioniere della cinematografia a Hollywood che fu anche, prima di
Vittorio De Sica, Federico Fellini, Roberto Benigni, Sophia
Loren e Francesco Sorrentino, il primo italiano a vincere un
Oscar (nel 1937 per Anthony Adverse). A tema italiano e’ anche
Taking Venice sulla leggendaria Biennale del 1964 quando il
governo americano, determinato a battere il comunismo sul campo
della cultura, candido’ Robert Rauschenberg che vinse il primo
premio: un tema al centro dell’ultimo progetto di Germano Celant
per il Jewish Museum.
    Sono 31 i cartoni animati: tra i film d’animazione Inside Out
2 di Pixar e The Wild Robot di Universal/Dreamworks si
scontreranno contro applauditi cartoni indipendenti come Memoir
of a Snail, le cui voci di sfondo sono di Sarah Snook, Eric Bana
e Kodi Smith-McPhee, e Flow, quest’ultimo firmato dal lettone
Gints Zilbalodis che e’ stato presentato in anteprima al
Festival di Roma e definito da Indiewire “il film d’animazione
sulla natura più innovativo dai tempi di Bambi”.
   

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