Oscar, ultimi preparativi sul red carpet prima della cerimonia

“Questo è il tappeto rosso più
famoso al mondo”, dice Felipe Marques all’ANSA, mani grandi che
stringono un taglierino minuscolo, accosta minuziosamente due
lembi della moquette su cui tra qualche ora cammineranno le star
di Hollywood. Ci infila sotto della colla e schiaccia con una
specie di ferro da stiro, contando fino a dieci a mezza voce.
    Ogni anno dal 2007, per una settimana, lavora qui, a coprire
questo pezzo dell’Hollywood Boulevard che dal grosso incrocio
con Highland Avenue porta al cinema Dolby. Sono 300 metri scarsi
di moquette, per 10 metri di larghezza. “Ho visto tutte le
sfumature di rosso e anche il beige dell’edizione passata:
pessimo, troppo delicato. Ci mettiamo sette giorni a montarlo, a
rifinire gli angoli e a coprire tutto: lunedì invece, si strappa
e si tira: in sette ore è tutto nel cestino. Ma sa cosa succede?
È pieno di gente che ci chiede di prenderne un pezzetto di
ricordo. Io non sono autorizzato, allora mi volto dall’altra
parte e lascio fare”, ride dando di gomito.
    Tutto attorno, operai si muovono veloci sul red carpet con
stivaloni da cantiere, alcuni trasportano con dei montacarichi
delle fioriere che separano l’area della sfilata dei divi dalle
gradinate su cui si appostano le telecamere, tutte strette l’una
sull’altra con i posti assegnati; altri salgono e scendono da
bracci automatici, cacciaviti alla mano, per aggiustare luci e
faretti, li orientano chiedendo conferma ai colleghi che
osservano da terra.
    “È il mio primo anno – spiega Cassidy Ramirez, estraendo un
grosso riflettore da un contenitore rivestito in polistirolo: “Di solito siamo sui set, tra le decine di artigiani che creano
la magia del cinema. Qui senz’altro lavoriamo doppio, perché c’è
un sacco di gente in mezzo e l’atmosfera è più elettrica, tutti
sentiamo di contribuire all’evento con la E maiuscola per la
nostra industria”, sorride la giovane.
    Giornalisti accreditati fanno collegamenti davanti ai
treppiedi; controfigure posano lungo il percorso; chi passa
l’aspirapolvere, chi si dedica alle composizioni floreali.
    Schiere di curiosi e fan si sporgono dalle transenne per
osservare. Tra poche ore tutta l’area sarà off limits anche per
i pedoni.
   

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