sabato, 23 Novembre 2024
Pacemaker e campi elettromagnetici, un simulatore riduce rischi
Un simulatore può aiutare a
comprendere meglio cosa accade quando un lavoratore portatore di
un dispositivo impiantabile, come un pacemaker o un
defibrillatore, viene esposto a campi elettromagnetici esterni,
e ne riduce potenzialmente i rischi. A ideare il sistema è stata
una giovane ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità,
Cecilia Vivarelli, del Dipartimento Malattie Cardiovascolari,
Endocrino-metaboliche e Invecchiamento, che ha ricevuto per
questo del premio Giovani Ricercatori al congresso nazionale
dell’Associazione italiana di Radioprotezione (Airp).
Nel mondo ogni anno si contano circa 1,25 milioni impianti di
pacemaker e in Italia si effettuano circa 50mila impianti
l’anno, in crescita negli ultimi 15 anni. Queste apparecchiature
elettroniche, anche se di rado, possono essere influenzati
negativamente dai campi elettromagnetici, che possono causare
un malfunzionamento dei circuiti.
In particolare il lavoro di ricerca, svolto nell’ambito di
una collaborazione tra Iss e Inail, ha riguardato lo sviluppo di
un circuito di misura che si comporta come un modello
sensorizzato di pacemaker. Il circuito di misura può essere
inserito all’interno di manichini che simulano il comportamento
elettromagnetico di tessuti biologici e permette di stimare le
tensioni che si inducono su pacemaker e defibrillatori in
seguito all’esposizione a campi magnetici esterni. Queste
tensioni possono essere erroneamente interpretate dal pacemaker
o dal defibrillatore impiantabile come attività cardiaca
spontanea e conseguentemente indurre malfunzionamenti, con
conseguenze anche gravi per la salute del paziente.
Il circuito sviluppato permette di raccogliere informazioni
utili anche per la valutazione dei rischi derivanti dalle nuove
sorgenti che generano campi magnetici a bassa frequenza, oggi
sempre più diffuse nella nostra vita quotidiana, come i lettori
Rfid (una tecnologia di riconoscimento automatico di oggetti
utilizzata nella logistica e nella distribuzione), i sistemi di
ricarica wireless o i forni a induzione.
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