lunedì, 28 Aprile 2025
Pediatri, long Covid può avere effetti negli anni a venire

(ANSA) – ROMA, 15 DIC – La minaccia del long Covid e delle
sue conseguenze a lungo termine tra i giovanissimi “potrebbe
avere effetti sugli anni a venire”. Se i dati sul carico imposto
dal Sars-CoV-2 alla popolazione pediatrica sono ancora limitati,
visto l’alto tasso di casi paucisintomatici o asintomatici, è
invece ormai certo che una della fake più diffuse è che “i
bambini non si ammalano di Covid” e che “per loro il virus non
rappresenta un pericolo”. A sottolinearlo, sulla base dei casi
esaminati in quasi due anni sono gli esperti della Fondazione
Policlinico Gemelli Irccs.
“Dal marzo 2020 – ricorda Chiaretti, Responsabile del Pronto
Soccorso Pediatrico – abbiamo valutato oltre 160 bambini con
Covid pediatrico e per 32 di questi è stato necessario il
ricovero”. “Finora – ricorda Danilo Buonsenso, dell’UOC di
Pediatria del Gemelli – abbiamo trattato più di una trentina di
bambini con forme moderato-gravi di Covid, di cui 8 con sindrome
multi-infiammatoria sistemica. In collaborazione con i colleghi
neonatologi, stiamo seguendo circa 200 neonati da mamme
positive. Mentre presso l’Ambulatorio di Post-Covid pediatrico
stiamo inoltre seguendo 150 bambini, 55 dei quali con sintomi da
long Covid, arrivati anche da fuori Regione”.
Anche tra i bambini, quindi, casi sintomatici potrebbero
essere solo la punta dell’iceberg di quello che il Sars CoV-2 ha
in serbo per i mesi e forse per gli anni dopo il contagio. Uno
studio condotto dai pediatri del Gemelli e pubblicato lo scorso
aprile su Acta Paediatrica, ha coinvolto 129 ragazzi e bambini
(età media 11 anni) con diagnosi di Covid, effettuata tra marzo
e novembre 2020: oltre la metà presentava almeno un sintomo
cronico persistente a distanza di due mesi dall’infezione, anche
tra chi aveva avuto una forma asintomatica. “Questo studio –
conclude Piero Valentini, responsabile Unità Malattie infettive
pediatriche del Gemelli – accende i riflettori su una
popolazione sottovalutata durante la pandemia e che dovrebbe
indurre a una profonda riflessione, anche in merito alla
decisione di vaccinare piccoli e piccolissimi”. (ANSA).