venerdì, 7 Febbraio 2025
Percoco, primo mostro d’Italia in una spettrale Bari
![](https://www.ansa.it/webimages/img_700/2023/3/7/be93fd347419adb585ce0f86e13843fa.jpg)
(ANSA) – BARI, 26 MAR – In una spettrale e credibile Bari
anni Cinquanta c’è un giovane studente che si ritrova, da un
giorno all’altro, a frequentare le enormi banconote da diecimila
lire dell’epoca conservate dal padre in una spartana cassetta di
ferro. Come mai tutta questa disponibilità? Perché ora questo
ragazzo di 26 anni si può permettere vestiti di lusso e
frequentare il più esclusivo bordello di Bari? A tutte queste
legittime domande risponde PERCOCO IL PRIMO MOSTRO D’ITALIA che
racconta una storia vera accaduta nella notte tra il 26 e il 27
maggio 1956 nel capoluogo pugliese. Qui Franco Percoco (Gianluca
Vicari), studente proveniente da una famiglia piccolo-borghese,
compie la prima strage familiare nella storia d’Italia del
Novecento, uccidendo con un coltello da cucina sia entrambi i
genitori che il fratello minore. Convivrà poi con i loro
cadaveri in casa per dieci lunghi giorni. A firma di Pierluigi Ferrandini e prodotto da Altre Storie con
Rai Cinema, il film passato oggi al Bif&st e in sala dal 13
aprile, sempre con Altre Storie, è tratto dal romanzo omonimo di
Marcello Introna edito da Mondadori. Nel cast Giuseppe Scoditti, Rebecca Metcalf, Federica
Pagliaroli, Laura Gigante, Francesca Antonaci, Fabrizio
Traversa, Antonio Monsellato, Pinuccio Sinisi, Raffaele Braia,
Pietro Naglieri con le partecipazione straordinarie di Chiara
Scelsi Elena Cantarone e Michele Mirabella.
“Di fondamentale importanza, per sviluppare i vari aspetti del
mio film, pur rimanendo rigorosamente nel ‘realmente accaduto’,
è stato l’accesso a tutto il materiale giudiziario e
investigativo custodito presso l’Archivio di Stato a Bari –
sottolinea il regista- . Ho così potuto constatare come
l’intreccio della vera vita di Franco Percoco sia puntellato da
una serie ragguardevole di elementi, narrativi o simbolici, che
sembrano concepiti ad arte per confezionare un true crime
psicologico. Ovvero, un alibi plausibile – la vacanza della
famiglia alle terme di Montecatini come avveniva ogni anno; una
casa libera con una stanza inaccessibile; un’insolita e notevole
quantità di denaro che consentirà a Franco di vivere, anche se
per poco, la vita che desidera”. (ANSA).