lunedì, 20 Gennaio 2025
Pharrell Williams, ‘costruite vostro sogno pezzo dopo pezzo’
(di Lucia Magi) A Pharrell Williams non piace
parlare di se stesso. Sul palco del cinema di Los Angeles dove
presenta Piece by Piece, il documentario sulla sua vita in
formato Lego che Universal porta nelle sale italiane questo fine
settimana, ciondola quasi imbarazzato. Mani in tasca, cappellino
con la visiera bassa.
“È il motivo per cui scrivo per gli altri e produco per gli
altri. Per me è noioso ascoltare la mia voce. Vi piace sentirvi
nella segreteria telefonica? È divertente?”, chiede al pubblico
il cantante e produttore da 13 Grammy e milioni di dischi
venduti.
Da anni il suo agente insisteva perché facesse un
documentario. “Ho cambiato idea quando mi ha detto che potevo
farlo come volevo. Ho pensato: ‘Ok, può diventare non qualcosa
di autoreferenziale, ma l’occasione per essere creativi”. Per
raccontare la propria parabola dalle case popolari di Virginia
Beach alle vette delle classifiche mondiali, all’artista 51enne
serviva mettere distanza, una maschera.
Ha contattato il regista Morgan Neville perché aveva amato il
suo il doc premio Oscar nel 2014 sui coristi delle grandi pop
band, ’20 Feet from Stardom’, e il modo in cui ha raccontato la
storia di Fred Rogers in Won’t You Be My Neighbor?. “Sentivo di
potergli concedere completa autonomia nel raccontare la mia
storia, usare la mia musica e raccogliere le interviste”.
“Certo, però voleva farlo con i Lego! – ride Neville –
All’inizio ho pensato fosse folle, ma il viaggio è iniziato
davvero cinque anni e mezzo fa. Mi ha concesso una lunga
intervista e poi è praticamente sparito: la libertà che
prometteva era pure troppa!”.
Dopo essersi goduti i 94 minuti del musical-biopic, la scelta
di raccontare la vita di Pharrell attraverso gli amati
mattoncini sembra avere perfettamente senso. Il film entra a
ritmo trascinante e gioioso nel mondo creativo dell’uomo che ha
plasmato alcuni dei brani più famosi degli ultimi decenni,
inclusa Happy, l’allegro tormentone di Cattivissimo Me 2
diventato fenomeno globale. Con quel suo sound che mescola
hip-hop, hard rock e disco, Pharrell ha prodotto e portato alla
ribalta molte icone della musica contemporanea. Gwen Stefani,
Kendrick Lamar, Snoop Dogg, Justin Timberlake, Jay Z sono alcuni
di quelli che compaiono nel documentario, ovviamente trasformati
in Lego.
“La vita mi ha insegnato che le cose più divertenti e
interessanti succedono quando supero il mio ego”, riflette
l’autore di Drop It Like It’s Hot di Snoop Dogg o di Get Lucky
dei Daft Punk. “Il mio ego era terribile. Pensavo che tutto
ruotasse attorno alla mia creatività. Ero arrogante, ma anche
illuso. C’è voluto l’universo a umiliarmi e a farmi capire che
se ho raggiunto qualcosa l’ho fatto grazie a chi mi ha aiutato e
ha creduto in me. Con questo film voglio dire ‘Grazie'”,
considera Pharrell, che aggiunge: “Se un nero del ghetto di una
cittadina qualunque ha creato qualcosa, Tutto è possibile. Non
importa che abbiate otto anni o 80: quando uscite dal cinema,
pensate a cosa volete fare davvero e cominciate a costruire il
vostro sogno. ‘Piece by piece’, mattoncino dopo mattoncino”.
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