domenica, 24 Novembre 2024
Pietro Castellitto, io Schicchi che sogna il sesso libero
L’avventura di Riccardo
Schicchi e della sua Diva Futura, l’agenzia che ha aperto la
strada italiana del porno lanciando dive come Ilona Staller,
Moana Pozzi, Eva Henger, ancora oggi icone incredibilmente vive
dell’immaginario italiano, è raccontata nel film Diva Futura di
Giulia Steigerwalt, in concorso oggi a Venezia 81, tra i cinque
titoli italiani.
Prodotto da Matteo Rovere di Groenlandia e da PiperFilm con Rai
Cinema in collaborazione con Netflix, sarà distribuito nelle
sale da PiperFilm prossimamente.
Al centro c’è la storia di un sogno, figlio dell’amore libero
degli anni ’70, il genio imprenditoriale di Schicchi, una
visione nuova che rompeva i tabù di allora sul sesso e
intuizioni comunicative geniali che lanciarono attrici porno,
ospiti in tv dei programmi di Maurizio Costanzo ed Enzo Biagi,
sdoganando il tema della sessualità, aprendo la via ad un porno
italiano che il film vuole raccontare molto diverso dai canoni
commerciali, violenti e degradanti degli anni successivi.
Pietro Castellitto, che interpreta Riccardo Schicchi, dice
all’ANSA: “Ho 32 anni, ho conosciuto Schicchi sul viale del
tramonto, quando andava in tv sotto il tavolo di Teo Mammucari
in quanto marito di Eva Henger, ma le persone che ho incontrato
e che lo hanno conosciuto direttamente tendono a tenere in vita
il suo ricordo, legato a quegli anni ’80 come al periodo più
avventuroso della loro vita perché era uno che ti portava verso
l’avventura”.
Barbara Ronchi, che interpreta l’assistente di Schicchi,
sottolinea: “Diva Futura fa luce su questa famigliona che aveva
una leggerezza, una bellezza, un sogno di sessualità libera,
c’erano dive famose ma poi nella vita reale avevano tanti
problemi di affermazione e dignità come persone e donne. Si
racconta un mondo ma anche il vaso di Pandora che ha significato
con la degenerazione che c’è stata nel porno e a cui hanno
contribuito”.
Temi estremamente attuali, aggiunge all’ANSA la regista
Steigerwalt, al secondo film dopo il premiato Settembre. “Oggi
la pornografia ha una diffusione di massa, l’età di accesso si è
abbassata a 12 anni ed è per la maggior parte violenta contro le
donne. Vorrei che questo film aprisse una discussione su
questo”.
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