domenica, 24 Novembre 2024
Pinocchio, l’eroe toscano senza tempo
Chi sarà mai il toscano più famoso al mondo? Dante o Leonardo Da Vinci? Michelangelo o Galileo? Nessuno di loro. Il toscano più famoso è un bambino di legno che si chiama Pinocchio.
Una storia scritta 140 anni fa, diventata bestseller, tradotta in oltre 260 lingue, Pinocchio è il libro più tradotto dopo la Bibbia e il Corano, un successo mondiale celebrato dall’arte, dalla musica e dal cinema.
«C’era una volta un pezzo di legno». È il 7 luglio 1881: Carlo Lorenzini, in arte Collodi, pubblica la prima puntata della fiaba La storia di un burattino sulle pagine del Giornale per Bambini, diretto da Ferdinando Martini. L’iconografia di Pinocchio che noi tutti conosciamo proviene dalla prima edizione del romanzo ed è opera del pittore Enrico Mazzanti. Collodi è il paese al quale Lorenzini legava i suoi ricordi di infanzia, le avventure e le borbonate da bambini.
Una storia per bambini ma che andrebbe riletta soprattutto da grandi perché la vita di questo burattino che risorge dalle debolezze, che affronta la paura della morte e le ostilità dei presunti amici, un eroe della rinascita, può ispirare il nostro percorso nella vita di tutti i giorni. Pinocchio può essere considerato un’icona universale e una metafora della condizione umana.
Quanti gatti e volpi incontriamo ogni giorno sul nostro cammino? Quanti paesi dei Balocchi si sono rivelati poi grossi problemi? Quante volte abbiamo temuto di morire inghiottiti da qualcosa più grande di noi? Gli errori, i fallimenti, i momenti di crisi si possono superare se c’è la volontà di desiderare un futuro diverso e di metterci all’opera per costruirlo.
Benedetto Croce che reputò il libro una fra le grandi opere dichiarava: «il legno, in cui è tagliato Pinocchio, è l’umanità».
Una delle invenzioni più felici e indimenticabili di Collodi è stata quella del naso di Pinocchio, che si allunga nel momento in cui il burattino dice una bugia.
«Le bugie, ragazzo mio, si riconoscono subito, perché ve ne sono di due specie: vi sono le bugie che hanno le gambe corte e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l’appunto è di quelle che hanno il naso lungo». Le bugie con le gambe corte sono le più stupide e, in quanto tali, non si reggono in piedi e hanno vita breve.
Chissà oggi se ci allungasse il naso per ogni bugia come a Pinocchio come sarebbe difficile andare in giro!
Il romanzo sembrerebbe ambientato proprio all’epoca dell’annessione del Granducato di Toscana nell’Italia Unita, come si può notare dai riferimenti ai quattrini, soldi e zecchini d’oro granducali, e contemporaneamente dalla presenza dei Reali Carabinieri sabaudi. Gli studiosi collocherebbero le avventure di Pinocchio a Livorno, nella zona a nord di Firenze e in provincia di Lucca, nei pressi di Gragnano, dove si trova ancora la grande quercia chiamata oggi quercia di Pinocchio o delle streghe, uno degli alberi monumentali italiani più importanti e famosi.
Memoria storica con un’importante biblioteca e fulcro della promozione di Pinocchio e Carlo Collodi è la Fondazione Nazionale Carlo Collodi ente riconosciuto con decreto del Capo dello Stato che opera in tutto il mondo con iniziative culturali rivolte soprattutto all’infanzia.
A dare animazione a Pinocchio ci pensò la Disney nel 1940, con un film considerato uno dei migliori Classici Disney mai realizzati, e il primo film di animazione a vincere un premio Oscar competitivo. Ma Pinocchio è stato anche il film, diretto e interpretato da Roberto Benigni, più costoso nella storia del cinema italiano con 45 milioni di euro spesi per produrlo. Pinocchio è un album dei Pooh uscito nel novembre 2002 e Burattino senza fili è il quinto album del cantautore italiano Edoardo Bennato uscito nel 1977 ritenuto da molti critici come uno dei lavori migliori del cantautore, oltre ad uno dei dischi italiani più importanti e venduti di sempre, chi non ha ballato sulle note di «Lui è il gatto, ed io la volpe, siamo in società di noi ti puoi fidar».
Pinocchio piace proprio a tutti, forse perché tutti noi siamo un po’ Pinocchio. Ingenui, creduloni, sempre alla ricerca di noi stessi. Sbagliamo testardamente ma l’importante è rialzarsi dopo ogni errore, sempre alla ricerca – malgrado tutto – della felicità e dei nostri sogni.