giovedì, 28 Novembre 2024
Pirelli, quando la ‘mani-fattura’ è una questione di arte
Le fabbriche come luoghi di produzione, ma anche di ispirazione di bellezza, di arte e di cultura. E, soprattutto, luoghi di ‘mani-fattura’, intesa come mani all’opera, animate dal talento. Tutto questo è la base per il progetto ‘A Beautiful Place: l’arte della manifattura’, per l’Annual Report 2021 di Pirelli che ha invitato artisti di fama internazionale a visitare cinque dei suoi diciotto siti produttivi nel mondo, per poi creare opere d’arte ispirate ai suoni, ai colori e alle atmosfere ‘respirate’ proprio all’interno delle fabbriche.
IL REPORT ANNUALE 2021
PIRELLI Annual Report 2021.pdf
Da Settimo Torinese a Rome negli Usa, passando per Yanzhou in Cina, Campinas in Brasile e fino a Slatina in Romania, quattro artisti e un collettivo sono diventati protagonisti del progetto. A Settimo Torinese, il ceramista umbro Giovanni Mengoni ha realizzato un vaso in bucchero che richiama la storicità degli spazi industriali. A Yanzhou, invece, l’artista cinese Tu Yonghong, tra le principali esponenti dell’arte dell’intaglio della carta, ha realizzato due intagli ispirati ai concetti di ‘industria’ e ‘innovazione’. A Rome, la street artist di Atlanta, Lisette Correa, ha poi dipinto un murales all’interno della fabbrica ispirandosi al concept ‘Your Journey Starts At The Hands Of Pirelli’, mentre a Campinas, il Collettivo Artistico brasiliano composto daFernanda Borgi, Tony Felix, Susy Garcia e Pinguim, ha composto una canzone dal titolo ‘Um lugar bonito’. La musica l’ha invece fatta da protagonista a Slatina, dove il violoncellista rumenoAndrei Cavassi ha composto ‘A beautiful place’, aria di violoncello ispirata ai suoni della fabbrica fra tradizione, innovazione e tecnologia.
Nel volume cartaceo e nella versione digitale di ‘A Beautiful Place: l’arte della manifattura’, i disegni, le foto ei file musicali delle opere degli artisti sono affiancati dai testi di due autori di fama internazionale come il teologo e filosofo Vito Mancuso e la scrittrice Nadia Owusu, anche loro chiamati a riflettere sui temi ‘fabbrica bella’ e ‘fabbrica come luogo di manifattura’.