martedì, 25 Marzo 2025
Platini e Blatter assolti, dopo 10 anni chiuso Fifa-gate

La fine di un incubo giudiziario durato dieci anni per Sepp Blatter e Michel Platini.
Tanto è durato il ‘Fifa-gate’ che tra indagini infinite e assoluzioni varie, oggi ha visto cadere definitivamente le accuse che di fatto hanno tolto di mezzo dal mondo del calcio l’ex pallone d’oro francese e numero uno dell’Uefa e l’ex presidente del massimo organo di governo del pallone.
Entrambi sono stati nuovamente assolti dalla Corte d’appello di Muttenz, in Svizzera, dalle accuse che nel 2015 avevano impedito all’ex fantasista della Juve di candidarsi alla guida del calcio mondiale e chiusero nel peggiore dei modi la carriera del manager svizzero. “La persecuzione della Fifa e di alcuni procuratori svizzeri degli ultimi 10 anni è completamente finita – le dure parole di Platini rilasciate poco dopo la sua assoluzione – La storia è molto semplice: mi è stato impedito di diventare presidente della Fifa. Il mio onore è tornato, ma ora sono troppo vecchio per nuove responsabilità. Conosco la storia fin dall’inizio e so che si trattava di un complotto per impedirmi di diventare presidente della Fifa. So che per i miei nemici il tempo era importante. Non gli importa dei 2 milioni: è il tempo.”.
A inizio marzo, la procura elvetica aveva chiesto una pena detentiva di un anno e otto mesi con la condizionale per Blatter e Platini accusati di truffa, falso in documenti e gestione infedele per presunte irregolarità nelle assegnazioni dei mondiali di calcio in Russia e Qatar. Il ministero pubblico della Confederazione (Mpc) li riteneva tra l’altro responsabili di truffa. La Procura federale aveva sostenuto che la Federazione internazionale di calcio (Fifa) fosse stata frodata per una somma di due milioni di franchi. E tutto questo con la sentenza di oggi è stato praticamente cancellato quasi definitivamente visto che sulla vicenda è ancora possibile presentare un ultimo ricorso in Cassazione presso il Tribunale federale svizzero, ma solo per motivi giuridici limitati.
Una vicenda, quella che allora ha di fatto azzerato i vertici di governo del calcio mondiale, caratterizzata soprattutto di pagamenti ‘sospetti’: l’8 ottobre 2015, a seguito di un’indagine condotta dalla magistratura svizzera, il comitato etico della Fifa sospende Platini per 90 giorni.
L’accusa riguarda la ricezione illegale, nel 2011, di due milioni di franchi svizzeri dall’allora presidente Sepp Blatter, come compenso per consulenze svolte tra il 1999 e il 2002. Durante questo periodo, le sue funzioni all’interno dell’Uefa vengono temporaneamente affidate al vicepresidente Ángel María Villar. Il 21 dicembre successivo, la Fifa lo squalifica per otto anni da tutte le attività calcistiche, sanzione poi ridotta a sei anni. In seguito a un ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, il 9 maggio 2016 la squalifica viene ulteriormente ridotta a quattro anni. Tuttavia, poiché le accuse non vengono annullate come sperato, lo stesso giorno Platini annuncia la sua intenzione di dimettersi dalla presidenza dell’Uefa.
Il 25 maggio 2018, la giustizia svizzera lo scagiona da ogni accusa, non rilevando alcun reato nel suo operato. In quell’occasione, il suo entourage sottolinea come le accuse rivoltegli fossero finalizzate esclusivamente a comprometterne la carriera dirigenziale. L’8 luglio 2022, il Tribunale penale federale di Bellinzona assolve sia Platini sia Blatter dall’accusa di truffa ai danni della Fifa, riconoscendo loro un risarcimento per l’intera vicenda processuale, a cui Platini decide di rinunciare. Oggi l’epilogo che chiude la vicenda giudiziaria a favore dei due imputati ma lascia una macchia difficile da cancellare sulla credibilità degli organi di governo del mondo del calcio.
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