Prima vittoria Milan in Champions, Bruges in 10 va ko

Il Milan torna a vincere in Champions League, batte il Bruges a San Siro, lì dove potrebbe nascere il nuovo impianto di Inter e Milan. La cronaca

Sblocca la partita una magia di Pulisic, poi i rossoneri pur giocando per 50′ in superiorità numerica si fanno rimontare prima di prendere il largo grazie alla doppietta di Reijnders.

Decisivi i cambi di Paulo Fonseca che non ha riserve nel richiamare in panchina Leao al 15′ della ripresa. Gli preferisce Okafor ed è lui a confezionare l’assist per il 2-1. Sul 3-1, poi, il tecnico rossonero regala il sogno del debutto in Champions League a Francesco Camarda: è un momento storico, perché a 16 anni e 226 giorni è il più giovane esordiente della storia del Milan, il più giovane italiano a giocare in Champions League.

E a tre minuti dalla fine, il talento rossonero aveva anche sigillato il sogno con un gol di testa nel boato di San Siro ma il fuorigioco infrange la gioia del giovane attaccante che avrà sicuramente tempo di lasciare comunque il segno. È una serata di sorrisi quella del Milan che finalmente cancella lo zero nella classifica europea e conquista la seconda vittoria consecutiva dopo quella con l’Udinese in campionato. Ibrahimovic nel prepartita aveva assicurato di vedere “miglioramenti da parte della squadra” richiamando tutti alla “responsabilità” e alla “disciplina”.

Ora il Milan spera di aver iniziato con questa partita il suo percorso in Champions League, mentre Fonseca continua a ricevere risposte dai suoi. Straordinario Pulisic, decisivo Reijnders che si prende il suo personale riscatto dopo la severa espulsione in campionato.

Ma la partita non è iniziata come il tecnico portoghese avrebbe voluto. Il Bruges gioca con intraprendenza e coraggio. Più volte pericolosi, i belgi colpiscono la traversa con un tiro dalla distanza di Ordonez.

A risolvere la situazione ci pensa, ancora una volta, Pulisic, ormai grande goleador del Milan. Sei gol e tre assist in dieci partite tra Champions e Campionato. Una media incredibile che certifica quanto l’americano sia il vero leader della squadra rossonera. Sei minuti dopo, un’entrataccia di Onyedika condanna lui al rosso (dopo la revisione al Var) e gli ospiti a giocare in inferiorità numerica per 50′. Ad inizio ripresa il Bruges cambia, Vetlesen prende il posto di Talbi, Sabbe quello di Seys e proprio dai piedi dei due subentrati viene confezionato il gol del pari dopo appena 6′. Vetlesen serve l’assist a Sabbe che con un diagonale batte Maignan. Buchi impressionanti in difesa.

Il Milan subisce psicologicamente e sembra faticare a reagire. Così Fonseca richiama Leao per Okafor, oltre a Loftus Cheek per Chukwueze. E’ un cambio provvidenziale perché è Okafor che affonda sulla sinistra per poi servire al centro Reijnders bravo a trovare il gol. Leao che ancora stava raggiungendo la panchina, alza le braccia al cielo da fondo campo. Ma è difficile pensarlo davvero felice. Dopo essere rimasto a guardare per novanta minuti in campionato, viene sostituito per primo in Champions. Il pari carica i rossoneri. Al 20′ ancora su calcio d’angolo di Pulisic il Bruges rischia l’autogol ma si fa salvare dalla trasversa. Poi, poco dopo, cavalcata sulla destra di Chukwueze e passaggio al centro raccolto ancora da Reijnders che trova la doppietta. Scelta perfetta di Fonseca. E negli ultimi 15 c’è spazio anche per Camarda. I genitori sorridono orgogliosi in tribuna. Già mettendo i piedi in campo, il giovane attaccante scrive la storia del calcio italiano. Poi arriva anche il gol. Esplode lo stadio, tutti lo abbracciano, Camarda si toglie la maglia. Ma il Var strozza l’esultanza in gola per fuorigioco. Ci sarà tempo in rossonero per altre gioie.

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