‘Psorridi’, campagna di Bristol Myers Squibb contro la psoriasi

Portare alla luce i progressi della
ricerca che rendono possibile gestire la psoriasi, patologia
infiammatoria cronica della pelle di origine autoimmune,
consentendo più facilmente di tornare a vivere le proprie
passioni. É lo scopo di ‘Psorridi’, la nuova campagna di
sensibilizzazione promossa da Bristol Myers Squibb a fronte
dell’importante impatto che ha la malattia sulle persone: un
milione e mezzo gli affetti in Italia, il 2,6% della
popolazione, che vedono colpiti anche il proprio benessere
emotivo e la qualità di vita. L’iniziativa è realizzata con il
patrocinio dell’Associazione psoriasici italiani (Apiafco) e
della Società italiana di dermatologia medica, chirurgica,
estetica e di malattie sessualmente trasmesse (Sidemast).
    “La psoriasi a placche si presenta quasi sempre con chiazze
gonfie rosse, ricoperte di scaglie biancastre o argentate,
distribuite in maniera simmetrica su gomiti, ginocchia, mani,
piedi e cuoio capelluto e che causano forte prurito e bruciore”,
evidenzia Giuseppe Argenziano, presidente nazionale Sidemast.
    “Può essere associata a molteplici comorbidità, soprattutto a
carico del sistema metabolico e cardio-circolatorio. Nel 30% dei
casi degenera in una malattia reumatologica importante come
l’artrite psoriasica”, continua, specificando che anche quando
non peggiora “non si può guarire, ed è importante che i pazienti
valutino con il dermatologo la terapia più adatta”.
    La presidente Apiafco Valeria Corazza ricorda che “non è una
malattia contagiosa, ma chi ne è colpito prova un forte senso di
frustrazione”, con possibili “stati psicologici vicini alla
depressione che vanno a complicare il quadro clinico del
paziente”.
    “Sono orgogliosa di questo progetto, che intende trasmettere un
messaggio di speranza alle tante persone che convivono con
questa patologia impattante fisicamente e psicologicamente,
perché la scienza non si ferma”, conclude Regina Vasiliou,
general manager Bristol Myers Squibb Italia.
   

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