Pugilato: Vianello vince negli Usa, Makhmudov battuto per kot

In Canada, al Centre Videotron di
Quebec City, l’italiano Guido Vianello “The Gladiator” si e’
imposto per Ko tecnico all’ottavo round sul ‘gigante’ canadese,
di origine russa, Arslanbek Makhmudov. Il peso massimo romano,
azzurro olimpico ai Giochi di Rio 2016 e ora atleta pro del Team
Top Rank di Bob Arum, allenato e guidato all’angolo dal maestro
Simone D’Alessandri, con intelligenza, velocità e padronanza del
ring, sferrando montanti e ganci precisi e micidiali, ha
dominato per sette round e alzato il braccio in segno di
vittoria dopo 32 secondi dell’ottava ripresa, a seguito dello
stop all’incontro imposto dal medico che, visto l’occhio
sinistro completamente chiuso di Makhmudov, ha decretato la fine
dell’incontro.
    Per Vianello è stata la 13/a vittoria da professionista e una
rivincita, perché nove anni fa Vianello aveva già incontrato
Makhmudov a Milano in occasione delle ‘World Series of Boxing’
perdendo alla quarta ripresa per Ko tecnico che proietta il
Gladiatore, grazie al suo impegno e alla sua inesauribile
determinazione, verso importanti obiettivi internazionali. Una
vittoria e un percorso nel mondo professionistico che solleva e
inorgoglisce il pugilato Italiano, a cominciare dal presidente
della Fpi Flavio D’Ambrosi. “Guido Vianello – commenta il numero
uno della Fpi – ha dimostrato che il pugilato italiano può
competere ad alti livelli perché ha un tessuto di società che
svolgono per tutto l’anno un’intensa attività pugilistica,
supportata e ben gestita da questa Federazione, e dei maestri
che hanno la capacità di insegnare la nobile arte. Mi preme
evidenziare che il risultato di Vianello non è episodico e non è
isolato. Sono stati ben 26 i titoli europei, assoluti e silver,
che i pugili italiani hanno conquistato dal 2021 ad oggi. Nello
stesso periodo, per 6 volte i pugili italiani sono stati ai
vertici mondiali (3 Ibo e 3 silver Wbc)”. “Sempre in questo
quadriennio – continua il presidente della Fpi -, è emerso con
forza e si sta consolidando il movimento pugilistico Pro
femminile. Ben 18 pugili italiani, uomini e donne, sono nei
primi 40 posti delle classifiche generali delle maggiori sigle
internazionali Pro. Di pari passo assistiamo ad un aumento
progressivo dei pugili tesserati, degli eventi e dei titoli
italiani. Non siamo certo ai fasti degli anni 60, 70 ed 80 ma
siamo sicuramente fuori dal tunnel iniziato nella prima decade
del nuovo secolo – soprattutto per colpa di questa Federazione e
di chi allora la governava – che ha avuto il suo culmine
negativo nel 2017 quando il pugilato professionistico italiano
ha rischiato l’estinzione”.
   

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