Quando l’inclusione scende in campo

Combina la passione con il divertimento, la partecipazione con il movimento, e già così potrebbe bastare. Ma lo sport sa dare di più, può farsi portavoce di molti altri valori: l’inclusione, la capacità di avvicinare le persone e ispirarle, spingendole a superare i loro limiti. Forte di questa convinzione, Fondazione Snaitech, ente autonomo e senza scopo di lucro che persegue esclusivamente fini di solidarietà sociale, si è messa al servizio dello sport per amplificarne le virtù. Il metodo è appoggiare progetti concreti, tangibili, con ricadute dirette sul territorio e i cittadini, riservando una particolare attenzione ai giovani e giovanissimi meno fortunati. In questa scia, dal 2018 la fondazione sostiene il premio «Costruiamo il Futuro», l’iniziativa ideata e promossa da Fondazione Costruiamo il Futuro per supportare le associazioni sportive che si dedicano a bambini e ragazzi: Fondazione Snaitech è stata main partner dell’edizione 2024 e ha premiato con un riconoscimento speciale «Insuperabili», associazione che promuove il calcio tra le persone con disabilità motoria, cognitiva, intellettiva e relazionale. «È una realtà che incarna valori a cui teniamo profondamente» commenta Fabio Schiavolin, vicepresidente della Fondazione e amministratore delegato di Snaitech. «“Insuperabili”» ha aggiunto «ci ha davvero rubato il cuore con il suo impegno appassionato e instancabile nel rendere lo sport uno strumento di inclusione e crescita».

Durante la cerimonia, che si è svolta lo scorso ottobre, sono state premiate in tutto 70 associazioni. In totale, hanno ricevuto fondi per 140 mila euro. Lo sport può avere anche un lato oscuro, non in sé, ma per le distorsioni causate da chi si approfitta del suo ruolo, di una qualche posizione di forza. Perciò, Fondazione Snaitech ha deciso di fare squadra con La Sapienza Università di Roma e con l’associazione ChangeTheGame, che tramite una rete di volontari si batte contro gli abusi e le violenze di natura emotiva, fisica e sessuale nello sport. Da questa collaborazione è nato il primo sportello di supporto psicologico rivolto agli sportivi e alle sportive che hanno subito violenze e abusi. Tutt’altro che una nicchia: «In Italia quattro atleti e atlete su 10 subiscono una forma di violenza. La maggior parte di queste vittime sviluppano problemi di natura psicofisica, allontanandosi o abbandonando lo sport e vengono lasciate sole a uscire dal buio del loro dolore» racconta Giulia Pairone, volontaria di ChangeTheGame. Lo sportello opera all’interno del dipartimento di psicologia dell’ateneo romano e fornisce una consulenza gratuita svolta da professionisti qualificati. L’ambizione è che ogni atleta «possa sentirsi davvero valorizzato e protetto» si legge in una nota «condividendo l’obiettivo comune di costruire un futuro in cui lo sport sia per tutti e tutte sinonimo di rispetto, sicurezza e condivisione».

Lo sport resta però un linguaggio universale, che dovrebbe sempre avvicinare: ecco allora che Fondazione Snaitech è entrata a far parte anche di «Sport for inclusion network», iniziativa pensata per promuovere l’inclusione sociale attraverso il gioco. La partnership consentirà di andare oltre il tanto già fatto, di «identificare partner di fiducia per ampliare la portata delle nostre iniziative grazie alle preziose connessioni che si creeranno con altre realtà» spiega Schiavolin.La collaborazione, d’altronde, è essenziale, come dimostra un altro progetto di Fondazione Snaitech che assieme alle Fondazioni Milan e Costruiamo il Futuro, ha provveduto a realizzare un campo da calcio nel quartiere Baggio, alla periferia Ovest di Milano. Costruito in meno di 150 giorni, con la stagione estiva di mezzo, si trova all’interno dell’oratorio della Madonna dei Poveri, è in materiale sintetico e dotato di un sistema di recinzione che lo rende più sicuro. «È stato un grande lavoro di squadra quello che ci ha permesso di restituire ai bambini e ai ragazzi di Baggio uno spazio dove crescere, divertirsi e stare insieme» ha detto Schiavolin.

Lo sport, naturalmente, non si esaurisce con il calcio: lo scorso giugno, la Fondazione ha partecipato alla manifestazione «All Star Game Junior Lombardia», nata dall’idea di A.S.D. Ares Baseball Milano e dedicata ai giovani talenti del baseball. Lo sport è un potente strumento di valori positivi e per questo sono stati premiati i giocatori che si sono distinti per il loro spirito di squadra.Infine, Fondazione Snaitech collabora da diversi anni con Special Olympics Italia, il principale movimento sportivo internazionale dedicato alle persone con disabilità intellettiva. Tra le tante campagne supportate c’è quella che promuove gruppi composti da atleti con e senza disabilità intellettive che, attraverso l’allenamento, imparano a conoscersi e a valorizzare le reciproche capacità, fino a gareggiare insieme. L’idea è diventata pratica durante tre giornate che hanno visto i colleghi delle sedi Snaitech di Milano, Roma e Lucca scendere in campo accanto agli atleti di Special Olympics. L’iniziativa ha un nome indovinato: si chiama «#PlayUnified» perché giocare insieme è già una vittoria.

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