Rak, Yaya e Lennie in una libertà selvaggia

(ANSA) – LOCARNO, 12 AGO – “Abbiamo cercato di alzare la voce
con la natura… ma lei l’ha alzata di più”. E’ fra i richiami che
aprono l’avventura/favola distopica animata firmata da
Alessandro Rak Yaya e Lennie – The walking liberty, che debutta
in prima mondiale al Locarno Film Festival, in Piazza Grande,
mentre a farlo arrivare prossimamente nelle sale sarà Nexo
Digital. Un nuovo capitolo, dopo L’arte della felicità e Gatta
Cenerentola, della factory partenopea Mad (che coproduce con Rai
Cinema) di Luciano Stella, anche produttore con Carlo Stella e
Maria Carolina Terzi. Come nei precedenti film Napoli c’è, ma stavolta immersa in
un mondo tornato giungla dopo un evento apocalittico. Protagonisti due giovani spiriti affini, Yaya (con la voce di
Fabiola Balestriere), ragazza dal carattere ruvido e dallo
spirito indomito, “orgogliosa e coraggiosa anche se con degli
aspetti nei quali è irrisolta, come l’essere un po’ asociale”,
spiega Rak, e Lennie (doppiato da Ciro Priello) giovane uomo
alto più di 2 metri ma un po’ ‘lento’. Tra corsi d’acqua,
scheletri, una natura lussureggiante, case sugli alberi,
astronavi relitto, pericolose tribù e insediamenti umani, Yaya
e Lennie sono stati educati a sopravvivere dalla misteriosa Zia
Claire (che noi conosciamo come voce narrante, a cui dà corpo
Lina Sastri), che ha anche insegnato loro a difendere ad ogni
costo la propria libertà. Un compito non facile, in un mondo
dove l’Istituzione sta cercando di ricostruire un ordine
costituito, ‘rieducando tutti i giovani’ in un sistema
piramidale dove la vita è da catena di montaggio.
    Com’è avere al debutto un film post apocalittico in un mondo
che sta affrontando una pandemia? “La cosa incredibile è che fin
dalle prime stesure della sceneggiatura, tre anni fa avevamo
personaggi che indossano tute e mascherine o usano strumenti per
la disinfezione. Negli ultimi mesi è stato veramente straniante
ritrovarsi per strada con persone vestite così, a volte avevamo
l’impressione di stare in mezzo a dei cosplayer dei nostri
personaggi”, sottolinea Rak. (ANSA).
   

Leggi su ansa.it