Reddito di cittadinanza, cosa cambia dal 2022

La legge di Bilancio ha confermato anche per il prossimo anno il budget stanziato a favore del reddito di cittadinanza, ma il Governo Draghi ha stabilito importanti modifiche al fine di evitare che i “furbetti del sussisidio” ne approfittino.

Si parla, in particolare, di un taglio dell’assegno in caso di rifiuto del lavoro, a partire dal primo No (riduzione minima iniziale ma poi a crescere con il secondo fino alla cancellazione del reddito al terzo rifiuto) con un risparmio di 700 milioni rispetto agli 1,5 miliardi stanziati nel 2022.

Il progetto del Governo è quello di migliorare le attuali formule di contrasto alle frodi al fine di erogare il sussidio a favore di chi ne ha davvero bisogno.

I fondi del RdC per il 2022

La manovra 2022 destinerà al RdC nuove risorse per 800 milioni di euro, raggiungendo la cifra di 8,6 miliardi di euro per il 2022. Il vincolo assoluto è, però, quello di evitare che il reddito diventi una scusa per non lavorare. In questo senso è previsto un rafforzamento dei controlli preventivi grazie all’incrocio delle banche dati così come di quelli ex post con l’aiuto della Gdf.

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha incaricato una commissione, presieduta da Chiara Saraceno, di elaborare le proposte per migliorare il sussidio, misura-bandiera del Movimento 5 Stelle. La commissione, ha annunciato il ministro, “sta per chiudere i suoi lavori”.

I documenti necessari per aver diritto al RdC

In termini concreti per poter percepire il reddito bisognerà emettere una serie di garanzie fino a oggi non previste. Per prima cosa alla domanda per il reddito bisognerà allegare il certificato di residenza. Non solo, occorrerà anche firmare la “Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro”, ovvero la DID, del richiedente e dei suoi familiari, ma prima che la domanda venga presa in esame dall’INPS. Fino ad oggi la DID andrebbe consegnata entro 30 giorni dal riconoscimento del beneficio dai componenti maggiorenni del nucleo familiare beneficiario del sussidio.

Il Governo sta lavorando per delineare altre limitazioni, una di queste riguarda il taglio dell’assegno anche se al momento la modifica del meccanismo che determina la perdita del sussidio è ancora poco chiara. Sicuramente ci sarà un taglio dell’importo del reddito di cittadinanza al primo rifiuto di un’offerta di lavoro o al massimo al secondo rifiuto.

Il piano del Governo per promuovere il lavoro

Alla base ci sarebbe comunque il progetto di includere il reddito di cittadinanza in un piano più strutturato di sostegno al reddito e promozione del lavoro. In questo senso il RdC dovrebbe entrare a far parte del nuovo programma “Garanzia per l’Occupabilità del Lavoratori” (GOL), mirato ai destinatari del reddito di cittadinanza; a coloro che beneficiano di un ammortizzatore sociale; ai cosiddetti Neet (cioè i giovani che non lavorano né studiano) e alle fasce svantaggiate e deboli.

In buona sostanza, il reddito di cittadinanza 2022 sarà incluso in un piano maggiormente strutturato, al fine di rilanciare l’occupazione in Italia in senso generale.

RdC mirata al sostegno abitativo

Allo studio della squadra dell’Esecutivo vi è anche la revisione della parte del RdC mirata al sostegno abitativo; inoltre, potrebbero essere modificati i parametri inerenti all’importo del sussidio del reddito di cittadinanza, per le famiglie numerose.

In ogni caso bisognerà attendere la presentazione del disegno di legge di Bilancio 2022 che poi dovrà passare all’approvazione del Parlamento entro il prossimo 31 dicembre.

Leggi su panorama.it