Ridley Scott, ‘Non impariamo mai dalla storia’

(di Lucia Magi) Il Gladiatore II, atteso per
un quarto di secolo, debutta in questi giorni nelle sale
statunitensi, ma il regista Ridley Scott è già al lavoro su un
terzo capitolo. Epico e sanguinoso, intrigo di vendette,
tradimenti e combattimenti, il film ha già incassato 87 milioni
di dollari nei paesi in cui Paramount l’ha fatto uscire la
scorsa settimana, compresa l’Italia.
    Soddisfatto da queste cifre, il veterano regista britannico,
celebre per classici come Alien, Blade Runner o Thelma & Louise,
ha confermato ai giornalisti riuniti per la premiere di Los
Angeles che “sicuramente ci sarà un Gladiatore III. Diventa
anche una questione finanziaria, e sarebbe folle non considerare
un ritorno”, ha aggiunto parlando ai membri della Critics Choice
association e della Hollywood Foreign Press.
    L’attore irlandese Paul Mescal è il suo protagonista: Lucio,
figlio di Massimo, il Russell Crowe del pluripremiato originale
del 2000. Noto per ruoli molto meno testosteronici in Normal
People, Aftersun o Estranei, Mescal ha confermato che Scott sta
già lavorando alla sceneggiatura: “L’ultima volta che ho parlato
con lui aveva scritto nove pagine. Ieri mi ha detto che erano
diventate 14”, ha scherzato in conferenza stampa. “Non si ferma
mai. Sembra più giovane di me. Potrà pur essere il filmaker con
più esperienza al mondo, ma non si ferma un attimo, non prende
fiato: non pensa alla sua eredità, a tutto quello che ha già
fatto. Vuole solo guardare avanti e fare film”.
    La trama di Il Gladiatore II è stata “pensata per lasciare
ampio spazio a un sequel”, ha detto Scott, così prolifico che a
86 anni continua a dirigere circa un film all’anno. Ma Mescal –
che sceglie Thelma & Louise come pellicola preferita del regista
– vaticina per il sequel una direzione narrativa diversa, che
non torni “semplicemente all’arena, ma si sviluppi in una sfera
più politica”: “mi piacerebbe che Lucio evolvesse in una sorta
di Michael Corleone de Il Padrino”, ammette.
    Potere e politica sono temi centrali in entrambi i capitoli
del Gladiatore, e alla domanda su come siano cambiati nei 24
anni che sono trascorsi dal primo film, Scott ha risposto
lapidario: “Non sono cambiati affatto. Non impariamo nulla dalla
storia. Continuiamo a ripetere gli stessi errori. Stiamo vivendo
esattamente le stesse dinamiche del passato in tante parti del
mondo: un uomo super ricco pensa di poter conquistare l’Impero.
    Vi sembra familiare?”.
   

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