Rischio per gli aerei. Negli Usa scatta l’allarme sulla rete 5G

Per ora nessuno si è fatto male o ha rischiato un incidente, tuttavia l’autorità aeronautica statunitense, Federal Aviation Administration (Faa), ha emesso un’ordinanza che vieta ai piloti di aeromobili, compresi i grandi jet, di utilizzare i radioaltimetri in alcune aree nelle quali sono possibili interferenze dovute alla presenza della rete telefonica cellulare 5G. Il provvedimento, pubblicato il 7 dicembre scorso, colpisce 6.834 velivoli da trasporto commerciale, ovvero l’intera flotta degli Stati Uniti, oltre a un altro migliaio di velivoli d’affari e di aviazione generale così equipaggiati, e risponde alla preoccupazione circa la lettura di valori non coerenti con la realtà rilevati sui radio altimetri di bordo, ovvero sul sistema che sfrutta il rimbalzo di onde radio sul terreno per determinare l’effettiva distanza dal suolo del velivolo. Di fatto questi sono tra i diversi dispositivi che occorrono per garantire atterraggi di precisione in situazioni di scarsa visibilità e che aiutano i piloti a stimare la posizione verticale dell’aeromobile durante la fase finale dell’avvicinamento, tipicamente sotto i 760 metri e fino a 30-90 centimetri dal contatto.

Le operazioni vietate includono quindi tutte quelle che prevedono l’uso del radio altimetro lungo il sentiero di avvicinamento strumentale, l’atterraggio automatico nonché l’uso di sistemi di visione sintetica che sfruttano anche i dati di queste unità. Il rischio di interferenza è definito inevitabile per gli aerei regionali e per gli aerei d’affari e dell’aviazione generale, e quasi altrettanto grave per gli elicotteri, mentre per i grandi aerei commerciali sarebbe limitato a scenari specifici, ma può causare conseguenze estreme in alcune circostanze poiché le decisioni dei piloti si basano proprio sulla lettura di questo strumento. Purtroppo non esiste un modello o un costruttore di velivoli che non sia interessato dalla vicenda: Boeing, Airbus, Atr, Canadair, Embraer, Gulfstream, Lockheed Martin o Cessna, indipendentemente dalla nazione di costruzione, installano i radio altimetri come unità avionica necessaria per le operazioni di volo strumentale.

Qualche giorno dopo la Faa ha emesso lo stesso provvedimento per il settore dell’ala rotante, coinvolgendo quindi gli elicotteri, ai quali è precluso l’uso di radioaltimetri per l’avvicinamento strumentale come per la funzione di auto-hovering, cioè la capacità automatica di mantenersi fermi in aria a un’altezza fissa da terra. La fretta dell’autorità aeronautica è dettata dalla preoccupazione generata dalla vicinanza della data del 5 gennaio prossimo, quando con lo standard 5G finiranno i test delle compagnie telefoniche e cominceranno le trasmissioni continue in 46 Stati. L’industria telefonica era già pronta da due mesi, ma proprio le preoccupazioni della Faa avevano determinato il rinvio dell’inizio del servizio 5G.

La certezza ora è che la banda di frequenze intermedie del nuovo sistema, ovvero la banda C (3.700-3.800 Mhz) si accavalli in parte con quella standard utilizzata dei radioaltimetri (3.700-4.400 Mhz), che peraltro utilizzano un tipo di segnale emesso con tecnologia risalente agli anni Sessanta e facilmente disturbabile da quello digitale dei telefonini. La Faa sta quindi procedendo per identificare con certezza le aree interessate dalle interferenze dovute alla presenza delle reti 5G e per pubblicare il loro elenco negli appositi avvisi agli aviatori (Notam) esistenti per ognuno dei circa 5.800 aeroporti americani. I piloti potranno tenere accesi i radar altimetri ma non potranno considerare affidabili le letture, fino a quando non saranno stati raccolti dati a sufficienza. Le compagnie telefoniche statunitensi hanno trasmesso a lungo tra 3.650 e 3.700 Mhz, ma nel marzo 2020, l’autorità per le telecomunicazioni, Federal Communications Commission (Fcc), aveva approvato l’estensione della gamma da 3.700 a 3.980 MHz seppure in diverse fasi, a partire cioè dall’occupazione della prima parte della banda fino a 3.800 MHz. “Non si può fare affidamento sui radioaltimetri se subiscono interferenze dalle operazioni a larga banda” è scritto sul provvedimento, che spiega anche: “la Faa ritiene che l’espansione delle reti 5G e l’aviazione coesisteranno in modo sicuro, ma oggi abbiamo compiuto un passo importante verso tale obiettivo emettendo due direttive di aeronavigabilità per fornire un quadro d’azione prudente e raccogliere più informazioni possibili per evitare potenziali effetti sulla sicurezza aerea. Stiamo lavorando a stretto contatto con le società di telefonia mobile”. L’associazione dei vettori Usa “Airlines for America” ha affermato di apprezzare i continui sforzi di coordinamento che Faa ed Fcc stanno compiendo per una risoluzione pratica che dia priorità alla sicurezza ed eviti interruzioni dei trasporti aerei. E il maggiore costruttore aeronautico nazionale degli Usa, Boeing, ha commentato: “la Faa nelle sue azioni dà priorità alla sicurezza dello spazio aereo pubblico”.

Niente di inaspettato dunque, soprattutto perché il gruppo radiotecnico dell’industria aeronautica Usa (Rtca) lo scorso anno aveva formato una task force per valutare tale rischio. I membri includevano la Faa, i produttori di aerei, di avionica e gli operatori aerei. E nel rapporto finale i tecnici avevano dichiarato: “Le stazioni base 5G e le unità portatili dei passeggeri presentano un rischio di interferenze dannose per i radio altimetri installati su tutti i tipi di aeromobili, con conseguenze e impatti di vasta portata sulle operazioni aeronautiche”

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