Ritrovarsi a Tokyo, dramma di un padre che cerca la figlia

Una storia privata di mancanze
affettive che diventa politica, un atto di denuncia contro
ingiustizie e pregiudizi razziali attraverso un padre che, a
bordo del suo taxi, cerca disperatamente la figlia strappatagli
dall’ex moglie, in una città di oltre 30 milioni di abitanti.
    “Ritrovarsi a Tokyo”, firmato da Guillaume Senez, è un film
intenso, duro ma misurato, senza proclami, in arrivo nelle sale
italiane il 30 aprile, distribuito da Teodora Film. Interpretato
da Romain Duris, “Ritrovarsi a Tokyo” affronta il tema della
genitorialità, ma aggiungendo la denuncia: al centro del film la
storia di Jay, un cittadino francese trapiantato a Tokyo che,
dopo la separazione dalla moglie giapponese, deve lottare per
riuscire a vedere sua figlia Lily. In Giappone infatti la legge
non prevede l’affido congiunto: l’unica possibilità che ha Jay
di rivedere la figlia è incontrarla per caso, e il destino gli
regalerà incredibilmente questa opportunità. “La storia
l’abbiamo scoperta con Romain Duris mentre eravamo in Giappone
per la promozione del film precedente. Della mancanza della
possibilità legale di un affido congiunto ho avuto occasione di
parlare con alcune persone direttamente coinvolte, come Vincent
Fichot, che per questo motivo ha intrapreso uno sciopero della
fame durante le Olimpiadi di Tokyo del 2021”, racconta all’ANSA
Guillaume Senez, a Roma per presentare il film in anteprima
italiana al Rendez-Vous Festival, “in caso di separazione, il
genitore che per primo prende il figlio ha diritto ad avere la
custodia”. Nel film c’è anche la riflessione sull’immigrazione,
analizzata da un punto di vista capovolto: Jay è un europeo, non
un africano o un siriano come abitualmente vediamo sulle
cronache, eppure è a malapena tollerato dal Giappone. “Sui
migranti sappiamo tutto ma ci giriamo dall’altra parte”,
afferma, “il viaggio che fa Jay non è così accidentato, ma
alcune questioni sono le stesse. Lui sembra integrato ma non lo
è. C’è un razzismo sottostante in tutti i Paesi verso lo
straniero”.
   

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