Roccella, i medici segnalino le violazioni alla legge sulla maternità surrogata. Anelli, ‘noi curiamo, non denunciamo’

 “Un pubblico ufficiale, e anche il medico, è tenuto a segnalare i casi di sospetta violazione della legge sulla maternità surrogata alla Procura. E poi si vedrà”.
Lo ha detto la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, rispondendo ad una domanda di Tagadà su La7. “Spero che l’applicazione della legge abbia un effetto fortemente dissuasivo”, ha aggiunto Roccella, ricordando che “in Italia c’è una procedura che protegge i minori e assicura la possibilità al compagno del genitore biologico di essere riconosciuto come genitore”. 

Netta la posizione dell’Ordine dei Medici. “Il medico ha il dovere di curare. Che il medico sia esonerato dall’obbligo di denuncia nei confronti del proprio paziente lo si desume anche dal capoverso dell’articolo 365 del Codice penale che esime il medico da tale obbligo quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale. Quindi il medico non deve, è vero, ostacolare la giustizia ma non deve, soprattutto, porre in essere atti che mettano a rischio la relazione di cura, limitando la tutela della salute dei cittadini”. Così Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo). 
    Anelli ha commentato le parole della ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Eugenia Roccella, secondo la quale il medico “è tenuto a segnalare alla Procura” i casi di sospetta violazione della legge che rende la maternità surrogata un reato universale.
    “Il medico – ha precisato il presidente della Fnomceo – ha il dovere di curare: dovere che gli deriva dalla Legge, in primis la Costituzione, e dal Codice deontologico, è confermato dalla Giurisprudenza e prevale su ogni altro obbligo, facoltà o diritto”.
    Il parere espresso da Anelli in merito alla posizione del medico rispetto alla legge appena approvata, secondo quanto si apprende, verrà pubblicato sulla rivista scientifica British Medical Journal. 
   

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