Rugby: troppa Argentina per l’Italia di Quesada

L’Argentina del rugby è ancora troppo forte per l’Italia del Ct (argentino) Gonzalo Quesada: il match non è mai stato in discussione, con i Pumas subito in vantaggio e sempre in controllo.

Non è bastata la crescita degli azzurri dimostrata nell’ultimo 6 Nazioni per sfatare il tabù argentino in trionfo contro l’Italia da 9 gare consecutive: la vittoria manca dal 2008 e quella casalinga addirittura da dieci anni prima. Subito aggressivi gli ospiti che mettono sotto pressione la difesa di casa: un fallo al 4′ dà ad Albornoz un facile calcio per i primi 3 punti del match. Il momento no continua con l’infortunio al 7′ di Ange Capuozzo che deve lasciare il campo a beneficio di Tommaso Allan: non superando il controllo medico la sua partita finisce qui. L’Italia sbanda e i Pumas all’11’ vanno in meta con Mallia che sfrutta in ripartenza una sanguinosa palla persa: Albornoz trasforma e si va sul 10-0. Gli azzurri non riescono a trovare spiragli, così al 29′ l’Argentina trova anche la seconda meta con Betranou.

Albornoz è implacabile nella trasformazione e il divario sale a 17 punti. La reazione dei padroni di casa arriva però al 34′: l’arbitro assegna una metà tecnica di punizione contro l’Argentina che vale 7 punti. Assieme arriva anche il giallo per Gonzalez che assicura la superiorità numerica fino all’intervallo, ma il vantaggio viene sfruttato solo con un piazzato di Allan: si va al riposo sul 10-17. La ripresa si apre con gli azzurri arrembanti e al 3′ sempre Allan (che supera quota 500 punti con la nazionale) trova i pali per riportare i suoi a meno 4.

È un fuoco di paglia perché i Pumas non si scompongono e al 10′ trovano la metà in mischia con Sclavi (trasforma Albornoz, alla fine autore di 20 punti e ‘man of the match’) e il distacco si dilata nuovamente a +11. L’ennesimo errore dei padroni di casa, a due passi dai pali, costa un’altra meta: un paio di rimbalzi favorevoli aiutano la progressione di Albornoz che allontana l’Italia a meno 18. La montagna si fa ormai impossibile da scalare e al 25′ le proporzioni del punteggio sono quasi da disfatta quando Cordero trova la meta che Albornoz stavolta non trasforma. La serata si fa meno amara quando il triestino Nicotera riesce a conquistare una meta all’uscita da una maul con caparbietà: il punteggio va a 18-36 perché Allan non centra i pali per la trasformazione. La sofferenza degli azzurri non è finita: a pochi minuti dalla fine Alemanno trova un’altra comoda meta che con la trasformazione porta il parziale sul 43-18. I Pumas – in superiorità numerica per il giallo a Lorenzo Cannone – non alzano il piede dall’acceleratore e mettono a referto gli ultimi 7 punti grazie alla meta di Bautista Delguy che Albornoz trasforma. Il finale è un amarissimo 50-18. Il pubblico di Udine tributa una standing ovation ai trionfatori.
   

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