giovedì, 28 Novembre 2024
Russia-Ucraina, guerra di spie e di propaganda
Mentre il Governo ucraino annuncia la liberazione della regione di Kiev, il mondo guarda con orrore a quanto sta accadendo con il ritiro delle truppe russe. Un ripiegamento che sta lasciando dietro di sé tutto l’orrore e i crimini di guerra che la Russia sta commettendo in Ucraina. Sono state accertate torture ed esecuzioni di massa, decine i corpi abbandonati per strada e sono stati scoperti oltre 300 cadaveri gettati in fosse comuni a Bucha (distretto di Kiev), città appena riconquistata dalle forze ucraine. Qui secondo quanto hanno riferito i sopravvissuti a The Guardian, «i soldati russi avrebbero usato i bambini ucraini come scudi umani sui loro mezzi per proteggere i loro spostamenti». A tal proposito il Procuratore generale dell’Ucraina nel confermare che sono almeno 412 i bambini che sono stati feriti o uccisi dall’inizio dell’invasione, ha annunciato che sta raccogliendo le prove sull’utilizzo da parte dei russi dei bambini per evitare di essere colpiti durante la ritirata dalla capitale ucraina e in altre zone del Paese.
Testimoni ripresi dall’Ansa hanno raccontato «di passeggini piazzati davanti ai carri armati nel villaggio di Novyi Bykiv, vicino alla città circondata di Chernihiv, 100 miglia a nord di Kiev». Lyudmila Denisova, difensore civico dei diritti umani dell’Ucraina ha dichiarato che «casi di utilizzo di bambini come copertura sono stati registrati nelle regioni di Sumy, Kiev, Chernihiv e Zaporizhzhia», mentre Il colonnello Oleksandr Motuzyanyk, portavoce del ministero della Difesa ucraino, ha confermato che «i nemici hanno usato i bambini ucraini come scudi umani quando spostavano i loro convogli. I soldati russi hanno usato i bambini ucraini come ostaggi, caricandoli sui loro camion per proteggere i loro veicoli durante gli spostamenti». Anche Human Rights Watch, l’organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani, ha reso noto di aver ascoltato già lo scorso 4 marzo una testimone che ha parlato delle esecuzioni sommarie di civili russi: «Abbiamo documentato un evidente caso di esecuzione sommaria da parte delle forze armate della Federazione Russa a Bucha il 4 marzo scorso». La donna ha dichiarato di aver visto <>.
I video e le prove documentali raccolte in possesso dell’Unione Europea sono tali che è allo studio un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia e a nuovi sostegni all’Ucraina come dichiarato via Twitter dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel che ha espresso la sua indignazione: <>. Inoltre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato le forze russe di aver installato trappole esplosive: <>. A tal proposito il ministero della Difesa russo non ha risposto a una richiesta di commento su queste gravissime accuse. Intanto mentre la città di Odessa è di nuovo sotto attacco da questa notte al pari di altre città dell’Ucraina, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha confermato quello che tutti sanno ovvero che i russi dopo aver perso 18.000 uomini e aver fallito tutti gli obbiettivi prefissati, ora vogliono a tutti costi il Sud dell’Ucraina e il Donbass. Stamattina da Mariupol altra città martire, è giunta la conferma della morte del regista lituano Mantas Kvedaravicius ucciso da un razzo nella città mentre secondo quanto riportato dalla stampa turca, Vladimir Putin avrebbe accettato la richiesta del presidente turco Erdogan che aveva chiesto un corridoio per gli aiuti stranieri a Mariupol ed in tal senso il presidente russo attenderebbe una riposta dagli ucraini entro le 15.00 di oggi. Questa come ogni guerra moderna si combatte sul terreno, nei cieli, nello spazio, oltreché sui media dove Mosca può contare (anche in Occidente) su molti polezni durak (dal russo: utili idioti) che ne diffondono il verbo, ma è anche una guerra dove si fronteggiano anche le intelligence e non solo quelle direttamente coinvolte nel conflitto.
Anche qui come accaduto nella vicenda dell’uso dei satelliti che abbiamo raccontato su Panorama.it, gli ucraini paiono un passo avanti all’intelligence russa. Prova ne è il fatto che il Defence Intelligence of Ukraine, il Direttorio per l’intelligence del ministero della Difesa ucraina, nelle scorse ore ha reso noti sul suo sito internet i dati personali di 622 ufficiali del Federál’naja služba bezopásnosti Rossijskoj Federácii ovvero il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa (FSB) che sono operativi in tutta Europa. Il titolo dato è Dipendenti dell’FSB russo coinvolti nelle attività criminali dell’aggressione all’Europa, ed è un vero smacco senza precedenti visto che l’elenco comprende nomi e cognomi, luogo e data di nascita, indirizzo, numero di telefono, SIM card utilizzata, numero di targa delle auto di proprietà e persino i dati del passaporto. Per rendere il tutto più virale possibile l’intelligence ucraina ha fatto pubblicare tutto sulle pagine Facebook e Twitter del ministero della Difesa ucraina che sono state visualizzate da milioni di utenti. Ennesima prova di come la Russia non sia affatto imbattibile, anzi.